martedì 6 settembre 2016

Rant Alighieri

Nel mezzo del cammin di nostra vita,
sospinti dal di lei comportamento
chiudiamo quel capitolo di "amica"

che giammai rispose allo nostro lamento.
Tacer non è virtù se non si pone
frammezzo a più profondo commento

e nega ciò che l'amicizia vuole
e toglie ciò che fu dato senza vanto
sicché di tanto oltraggio il cuor ne duole.

Ognuno ha libertà nel proprio agire,
eppur nessuno può nasconder simulando
ciò che pretende vero e poi mentire.

Per ciò che ne la mente mi ragiona
e dentro il cuore mi risuona tanto
muovansi la Capraia e la Gorgona

ad arginare inappropriato canto,
a porre fine ad asimmetrico pensiero
mettendo pace e grande oblio per quanto
di questi anni sperperai sbagliando.

Spengo le luci, tiro giù il sipario,
mi occuperò di far cose più serie:
macerie non vo', ma mantenermi vivo.

E tu donzella non te ne crucciare
se ti feci Regina ed io fui Cavaliere:
i sogni non si possono avverare
se a coltivarli uno soltanto resta.

Avrò peccato in opere, in parole,
sarò stato invadente, mai impulsivo,
ma delle tue ripicche ed omissioni
non ho più voglia di sentir l'odore.

Ora concludo, ché se mai ci fu
l'amicizia conclusa è frutto amaro
da digerire e da mandare giù.