domenica 25 ottobre 2009

GMT

Sorprendersi e trovarsi una mattina in un nuovo fuso orario, dove il sole è più basso, e in più tramonta prima.


Spostiamo il pranzo, e la colazione è ancora là, fra i rumori della doccia ed il balcone.


Greenwich Mean Time + 1 d'ora in poi.

domenica 18 ottobre 2009

mercoledì 14 ottobre 2009

Pensione a chi ?

Da una conversazione con un collega quasi coetaneo. Siamo partiti dallo sconforto per le recenti esternazioni riguardanti le pensioni prossime venture.


Ho passato la vita a "dovere". Non sono andato all'asilo perché non c'erano asili comunali nella mia borgata, e per quelli privati i miei non avevano i soldi. Anzi, mia madre, che aveva un lavoro come contabile, si era licenziata in occasione della mia nascita. Così ho passato tutta l'infanzia a "dovere" andare bene a scuola, per compensare i sacrifici dei miei.


Al Liceo ci sono potuto andare solo perché ero figlio unico: quante volte me l'hanno ricordato! E "dovevo" prendere la media del 7 o addirittura dell'otto per avere l'esenzione (parziale) dalle tasse scolastiche.


Per l'Università, ho scelto un Corso di Laurea di soli 4 anni perché "dovevo" finire presto e lavorare (anche perché volevo andarmene da quella casa). Per lo stesso motivo (più che per motivi "ideologici"), ho fatto il soldato semplice invece dell'allievo Ufficiale, ai tempi in cui tutto ciò era obbligatorio.


Per mia fortuna, ho sempre lavorato e ho sempre "dovuto" versare i contributi pensionistici, escluso un periodo di 4 anni in cui ero "free-lance" e i contributi non erano obbligatori.


Da quando sono diventato padre, ovviamente ho "dovuto" lavorare e cercare di migliorare la mia posizione, per assicurare un futuro decente ai figli.


Da moltissimi anni ho "dovuto" rinunciare al cinema e ad altri futili divertimenti, a favore della vita in famiglia.


Da quando mio padre è rimasto solo, "devo" in qualche modo occuparmi anche di lui. Con la sua ancora decente pensione riesce a garantirsi vitto e alloggio, ma non l'assistenza di cui ha bisogno 24 ore su 24.


Dopo 33 anni di attività e poche settimane di assenza per malattia, non posso certo definirmi assenteista.


Che cosa posso sperare per la mia Pensione? Mi farà vivere decentemente? E per quanto tempo (ammesso che stia bene in salute)? Dal ticket (obbligatorio) che ora pago per certe medicine (obbligatorie) sarò esentato? In tutto questo, quando ho iniziato a lavorare, mi avevano raccontato la favola che i contributi pensionistici vengono accumulati negli anni e che ognuno paga per la propria pensione. Invece, a un certo punto, ciò non è più stato vero. Ognuno ha cominciato a pagare per la pensione di chi era in pensione in quel momento, e qualcun altro avrebbe pagato per la mia pensione in futuro. E i soldi che avevo versato fino ad allora? E il mio sogno egualitario "da formica laboriosa"? Erano gli anni del Craxismo e dell'Italia governata in maniera scellerata. Ho persino "dovuto" accettare pezzi di carta (i BOT) in cambio di un pezzo del mio TFR. Ho dovuto subire un prelievo forzoso dal mio conto corrente. Mentre stavo mettendo da parte quel po' di soldi che servivano per comprare casa.


Che cos'altro può ancora essermi rubato? Che altro "devo" aspettarmi? O forse qualcuno spera che io muoia il giorno stesso in cui dovrei andare in Pensione. Farò il possibile per deluderlo.

domenica 11 ottobre 2009

Anniversario

11 Ottobre. Esattamente un anno fa' stavo passando una deliziosa giornata al prontosoccorso. Non era infarto. Lo dissero quasi subito. Era solo una crisi di una malattia che non sapevo di avere, il diabete.


Cominciai così la simpatica abitudine di altre 6 pillole quotidiane, oltre alle 2 che già prendevo per l'ipertensione.


L'11 Ottobre era pure il compleanno di mia madre.


L'11 Ottobre è uno dei giorni più lontani dal mio compleanno. L'inizio del "periodo buio". Ed io ho paura del buio.


Quest'anno ho le bolle. Non so che bolle sono. Potrebbero essere Bolle di Scomunica. Me le tengo, finché passano. O passo io.

venerdì 9 ottobre 2009

Passaggi

Tutto passa.


Anche l'uva che non posso mangiare.

venerdì 2 ottobre 2009

Com'è

Com'è ridicolo essere qui ad augurarmi che questi miei giorni passino in fretta, e quando saranno passati accorgermi di non averne più da consumare.

Com'è stupido il nonsense di sentirsi ogni giorno sempre più lontano da quel senso di benessere che forse, almeno come sogno, un tempo mi accompagnava.

Com'è frustrante essere schiavo di mille e mille piccole catene che questo mondo fisico mi mette ai piedi.

Finché avrò mente per annotare anche queste limitate riflessioni.