venerdì 26 giugno 2009

Apotema

Apotema: parola magica della mia infanzia scolastica. Per me, era il cugino dell'Ipotenusa: giocavano a "indiani e cow-boys" come facevo io quando andavo a casa dei miei cugini benestanti, che avevano tanti pupazzetti di plastica degli indiani e dei cow-boys, e le tende, i carri della carovana e tutto il resto. Grande Capo Apotema ero io, Ipotenusa Pelle di Luna mia cugina Serena: combattevamo contro le carovane condotte dall'avventuriero Dario, appoggiato talvolta da altri cugini.


Ero più bravo in Storia che in Geografia, e perciò Serena mi chiamava anche "Storione". Mio zio era contento quando mi dichiaravo "conservatore" di fronte a certi discorsi dei grandi. Mi piaceva quando le cose non cambiavano tanto spesso. Mio zio aveva sulla scrivania un portafoto con la Fiamma Tricolore e le foto di Mussolini e Almirante. Non sapeva quanto si sbagliava sul mio conto.


La mia vera forza era la Matematica. Mia madre mi aveva insegnato le basi, fino alle divisioni a tre cifre. Il resto l'avevo imparato da solo.


Compresa la Geometria e quello sfuggevole rapporto fra Apotema e Ipotenusa. Serena morì molti anni più tardi di Sclerosi Multipla. Addio Ipotenusa.

sabato 20 giugno 2009

Latitanza

Adesso comincia qual fenomeno che si ripete ogni estate: chi solitamente scrive online sparisce. Gli interventi si fanno più radi, con lunghi intervalli, dovuti probabilmente all'organizzazione delle ferie, oppure alle ferie stesse, che comportano lontananza, cambio di abitudini, assenza dall'ordinario quotidiano del resto dell'anno.


Non voglio farne una critica, perché succederà anche a me, però rimane un dato di fatto innegabile: anche online, d'estate si è più soli.

domenica 14 giugno 2009

Patatine

Posso immaginare che questa cocacola annacquata sia una Birra Scura, che queste patatinesalate siano la Tua Bocca, che i tuoi Capelli mi sfiorino le guance...


Nessuno me lo può impedire.

venerdì 5 giugno 2009

Pensierino






Spargere oro sull'oggi

prendendo ciò che di buono

ieri c'è stato,

tenendo aperta

la porta al domani.

martedì 2 giugno 2009

Tutto bene

C'è un "momento" che dura da chissà quanto: è la mia vita. Non ricordo quand'è cominciato, non ci sarò quando sarà finito. Ora sono qui. Chissà quante cose non mi vanno bene. Non lo racconto a nessuno. Non capirebbero, e poi non son degni. Vorrei fosse tutto diverso: ma come? Forse non so dirlo, perché forse va tutto bene così.


Va tutto bene. Ecco.