domenica 23 dicembre 2018

25 dicembre

E come tutti gli anni, anche quest'anno il Natale è arrivato.

Sempre triste, da quando non è più quello che facevo da bambino a casa di zio.
Sempre più triste, da quando non ci sono più i miei genitori.
Triste perché non riesco (più) nemmeno a trascorrerlo con i figli.

Triste perché la salute se ne va, anche più velocemente di quello che pensavo.
Triste come una parentesi da chiudere subito, prima che.

Passano gli anni, nella vana attesa, nell'ansia di crollare definitivamente fra i derelitti, dopo una vita in cui ho avuto sempre molto più di quello che mi serviva, in cui non ho chiesto nulla, non ho preteso nulla, nemmeno ciò che mi serviva. Passano, e cerco di non fare confronti con chi vedo: stanno tutti meglio di me, almeno sembra.

Tornerà un'altra Primavera, mai bella come certe che ho vissuto, ma sempre bella. Spero presto.

sabato 22 dicembre 2018

Spam natalizio

Stamattina nelle mail ne ho trovate due nuove: 1) Renzi Enews, 2) Emergency che mi rassicura che in Afghanistan si continua a morire.

In altri tempi avrei letto che cosa aveva da dirmi Renzi e mi sarei informato su Emergency, per potergli dare il mio otto per mille.

Oggi non me ne importa niente di come Renzi tenti ancora di ricostruire la DC sotto falso nome (la DC, non Renzi), né mi servono informazioni per destinare un otto per mille che non c'è perché il mio reddito è zero.

Tra l'altro, poiché il mio reddito "di cittadinanza" è zero, allora sono apolide: era ora che qualcuno se ne accorgesse!

giovedì 20 dicembre 2018

Social Network

Da qualunque parte lo guardi, non riesco a trovare il senso dell'oggetto Social Network. Quando ero su FaceBook, l'unica esperienza degna di nota è stata partecipare a un gruppo di dializzati e trapiantati di reni, che gravitava nell'Emilia. Ci ero capitato per caso, seguendo una che avevo "conosciuto" sempre su FB. Erano abbastanza simpatici, mediamente, e anche se a volte si lamentavano per le loro patologie, riuscivano a trovare il lato divertente della vita. Una volta hanno anche organizzato una cena in una pizzeria di Reggio Emilia, a cui non ho partecipato a causa della lontananza e per motivi economici. A parte questo singolo episodio, terminato quando mi sono cancellato da FaceBook per altri motivi, non arrivo a comprendere l'entusiasmo di chi trova sui Social Network qualcosa di interessante. Ho vissuto in prima persona la stagione dei Blog, ero uno degli animatori di Roma Blogger Corner ai tempi di Splinder. Ogni tanto ci vedevamo a cena, si parlava di qualsiasi cosa, alcuni erano anche simpatici, qualcuno mi seguiva sul Blog e io seguivo i loro. Ogni tanto ci commentavamo. Anche lì c'erano dinamiche interpersonali di vario tipo: amicizie, avventure amorose di vario tipo, qualche scaramuccia (a cui non ho mai partecipato). Ma, come sanno benissimo anche le intelligenze artificiali e i sociologhi della rete, nonché gli esperti di comunicazione online, un Blog è una cosa completamente diversa da un Social Network. Non mi interessa qui fare la teoria dei Blog, si trova molto materiale in giro, anche in rete. Il fenomeno a cui non riesco a trovare una collocazione è il Social Network "di parole" (non quelli in qualche modo legati ad altre modalità espressive). Provo la stessa indifferenza che provavo nei confronti delle BBS (a cui infatti mai ho partecipato). Botta e risposta con perfetti sconosciuti: boh. Anche se poi a volte ci si ritrova intorno a un tavolo con la scusa di una pizza, quelli (e quelle) restano perfetti sconosciuti. Sarà che per fare amicizia ho altri canali, privilegio persone con cui ho qualcosa di reale in comune. Poi magari li ritrovo online. Eppure un paio di amicizie (vere) e un affetto (vero) sono nate online anche per me. Ma rispetto alle persone (?) che ho incontrato online sono tre su mille. Semplicemente perché con le altre 997 non avevo niente in comune, né ho trovato niente da mettere in comune. Non credo sia così facile trovare perfetti sconosciuti con cui avere qualcosa in comune. Penso che invece sia molto facile trovare perfetti sconosciuti con cui *illudersi* di avere qualcosa in comune, o peggio *fingere* di avere qualcosa in comune. E non è nelle mie corde: illudermi cerco di evitarlo, fingere mi riesce male quindi non lo faccio se non sono costretto.

Ma le maschere e i personaggi che inevitabilmente si creano (online sempre, IRL meno spesso) non contano? si pretende di essere una persona, interagendo solo a parole? oppure c'è tutta una realtà non detta, una rete di canali alternativi (a partire dai DM) che alterano questa realtà e la percezione che si riesce ad averne? e in tal caso, riesce difficile pensare che la alterino "a loro insaputa" o in buona fede...

martedì 11 dicembre 2018

tutte le volte

L'ansia, tutte le volte che si tratta di andare da un dottore.
Fosse anche il dentista.

sabato 8 dicembre 2018

che brutto periodo

che brutto periodo sto vivendo!

Rileggo quello che ho scritto a giugno, e mi sento un'altra persona.

Riuscirò a riprendere il controllo?

Finiranno gli incubi notturni?

sabato 2 giugno 2018

di rette nel piano e triangoli

Torniamo sull'argomento: Geometria (elementare).

Diamo per scontato di sapere che cosa è un piano (secondo la Geometria elementare), una retta, un punto.

Osserviamo che, prese tre rette (distinte) in un piano, esse possono essere:

  • tutte parallele fra loro: è un caso particolare che al fine del nostro discorso non è interessante, quindi lo tralasciamo
  • due di esse (chiamiamole: a, b) parallele fra loro e l'altra (c) non parallela a quelle due: in questo caso, la retta c incontra la retta a in un punto e la retta b in un altro punto. Il piano risulta diviso in 6 regioni (esattamente: 4 angoli, delimitati ciascuno da 2 semirette, e 2 regioni di altro tipo, delimitate ciascuna da 2 semirette parallele e 1 segmento - disegnare per credere). Anche questo caso lo mettiamo da parte perché non interessa nel discorso seguente
  • nessuna retta è parallela a nessun'altra di quelle che stiamo considerando: in questo caso, ci sono due sotto-casi
    • le 3 rette si incontrano a due a due in 3 punti differenti del piano, e delineano un triangolo (con i lati prolungati all'infinito), chiamiamolo "caso T"
    • le 3 rette si incontrano tutte nello stesso punto, e quindi fanno parte di un fascio di rette (quello avente centro nel punto d'incontro), chiamiamolo "caso F"
Ha senso chiedersi se la "quantità" di terne di rette (scelte a caso fra tutte le rette del piano) che si trovano nel "caso T" sia maggiore, minore o uguale a quelle che si trovano nel "caso F".

Più precisamente: consideriamo l'insieme di tutte le possibili terne di rette distinte nel piano; da questo insieme togliamo le terne che contengono almeno due rette parallele fra loro. Questo è il nostro universo di osservazione U. Dividiamolo in due sottoinsiemi: in uno mettiamo tutte e sole le terne di rette di U che ricadono nel "caso T" (cioè quelle che delineano un triangolo) e lo chiamiamo "insieme T", nell'altro mettiamo tutte e sole le terne di rette di U che ricadono nel "caso F" (cioè si incontrano in uno steso punto, fanno parte di un fascio di rette).

Domanda: la cardinalità dell'insieme T è maggiore, minore o uguale alla cardinalità dell'insieme F? Equivalentemente: è possibile mettere in corrispondenza biunivoca gli elementi dei due insiemi F e T (cioè le terne di rette che li compongono)? Oppure è possibile mettere in corrispondenza biunivoca tutti gli elementi di uno dei due insiemi (F o T) con gli elementi di un sottoinsieme proprio dell'altro? In tal caso, quali terne resterebbero escluse dalla corrispondenza e secondo quale criterio?

No, finora non ho trovato risposta a queste domande.

lunedì 7 maggio 2018

la Matematica è un pesce

La Matematica è un pesce e la Geometria una sua "branchia" (come disse tanti anni fa un mio studente).

La Geometria che si studia a scuola risulta spesso ostica, noiosa, anzi "pallosa". Certo, ci sono eccezioni, dovute soprattutto a professori che sanno rendere più appetibile la materia...

Per esempio: a che serve la Geometria? la usiamo nella vita di tutti i giorni?

La Geometria dell'occhio.

Si potrebbe iniziare a parlare di come l'occhio percepisce il mondo esterno: secondo le leggi della Geometria Proiettiva! Ci si può aiutare con uno schemino di come le immagini si formano sulla retina, un accenno a che cosa succede se il fuoco della lente cade davanti o dietro alla retina... Obiezione: ma quella è Fisica! Ottica! Certo, cari, ma senza la Geometria Proiettiva quella Fisica, quell'Ottica potrebbero tranquillamente chiudere bottega.

Forme geometriche comuni.

Poi si potrebbe parlare delle forme (geometriche): quali conosciamo? Il cerchio, il quadrato, il rettangolo dovrebbero essere noti a tutti. Il mondo circostante è pieno di cerchi (approssimativi, non perfettamente geometrici, ma pur sempre riconosciuti come cerchi: le automobili hanno "cerchioni", per esempio), rettangoli (per esempio le finestre), e così via. Si possono fare osservazioni sulle forme convesse (e quelle non convesse): che cosa succede a un rettangolo se "mordiamo via" un triangolo? Che forma è una ciambella?  La Luna nel cielo delle notti d'estate non sempre (quasi mai) è un cerchio d'argento: lo sanno bene i cani e i lupi, che in quel caso "cantano" in maniera tipica. Che forma è la falce di luna? Convessa? Uhm... non credo, perché...

Cambiare forma alla materia.

Ancora: si può prendere una striscia di carta e la si può trasformare in una specie di bracciale, incollandone le estremità. In questo caso, possiamo colorare le due superfici (interna e esterna) con due colori diversi. Se tagliamo con le forbici il nostro bracciale per lungo, senza attraversare i bordi, otterremo due bracciali più sottili e ben distinti.

Se invece, prima di incollare, diamo una torsione a una delle due estremità della nostra striscia di carta, otteniamo ancora una specie di bracciale, ma diverso dal precedente. In Geometria si chiama Nastro di Moebius, ma non importa il nome. Cominciamo a colorarne la superficie e... scopriremo che possiamo colorarla con un solo colore, perché non c'è un "dentro" e un "fuori". Se tagliamo questo bracciale con le forbici come abbiamo fatto con l'altro, per lungo, senza attraversare i bordi, otterremo... Se non lo sapete, ve lo lascio scoprire!

Finalino.

Vi dico solo che anche la Geometria è un pesce, e la Topologia una sua "branchia". La Topologia non studia i topi, ma i "luoghi" in senso geometrico, e deriva dalla parola greca "topos" che vuol dire "luogo". Il Nastro di Moebius e la falce di Luna vivono nella Topologia, un luogo fantastico (in molti sensi).

(nota: questa "lezioncina" è solo una bozza, mancano per esempio le figure! e magari aggiungerò qualche altro argomento)

domenica 6 maggio 2018

amici

Ognuno ha un suo concetto di amicizia. Per me vuol dire soprattutto fedeltà assoluta, non fare mai del male agli amici, né in maniera diretta né indiretta, evitare che altri gliene facciano, se necessario intervenire per difendere la persona amica in difficoltà.

Non sempre e non tutti coloro che si incontrano nel nostro percorso la pensano (stavo per dire "la vivono") allo stesso modo. Purtroppo a volte si rischia di scoprirlo dopo un po'.

Non fa niente, è un investimento relazionale, emotivo andato a male scoprire che qualcuno non era poi quell'amico che diceva di essere. Non fa niente, come quando da ragazzi si cadeva dalla bicicletta: si sbuccia un ginocchio, fa un po' male, poi passa.

Un po' d'alcol e via.

venerdì 27 aprile 2018

Riflessioni

Si riflette, a volte, sulla propria vita passata. E più passa il tempo e più c'è vita passata su cui riflettere.

Non sono mai stato uno che piaceva alle ragazze. Oppure non me ne sono accorto. Ci sono state ragazze che mi piacevano, e a una parte di esse sono piaciuto, non lo nego. Ci devono essere anche state altre ragazze a cui sono piaciuto, ma non me ne sono accorto: ne ho avuto qualche indizio. Ma non ho mai capito perché: non ho capito perché mi piacevano proprio quelle, e non altre. Non ho capito perché sono piaciuto proprio a quelle e non ad altre.

Niente accade per caso, o forse tutto. C'è chi si lascia guidare dall'intuito, dalle emozioni: io no. L'intuito trovo che sia una delle più fallaci capacità umane. Le emozioni le ho sempre viste come entità dannose per la mia salute fisica e mentale.

Tentando di scoprire una regola generale valida per me, ho trovato che mi piacciono le ragazze alte, col seno piccolo, le gambe lunghe e lo sguardo intenso. Meglio se portano i capelli corti. Meglio se non sono bionde. Però ho avuto due storie importanti con due ragazze alte e bionde, coi capelli lunghi: mistero.

Oltre a ciò, mi concentro sulle mani e ritengo molto importante il senso del tatto. Dicono che io sia abbastanza bravo coi massaggi. Qualcuna apprezza la mia voce, o gli occhi azzurri. Che in realtà sono celesti, ma diventano grigi quando è brutto tempo.

Archiviamo tutto questo nella cartella: pensieri inutili.

domenica 4 marzo 2018

Corollari - 2

Altri corollari al Teorema di Pitagora:

1. In un triangolo ottusangolo, l'area del quadrato costruito sul lato opposto all'angolo ottuso è maggiore della somma delle aree dei quadrati costruiti sugli altri due lati

2. In un triangolo acutangolo, l'area del quadrato costruito su un lato è minore della somma delle aree dei quadrati costruiti sugli altri due lati

La facile dimostrazione è lasciata al lettore.

giovedì 1 febbraio 2018

Felicità

Mi hanno chiesto, senza conoscermi, se sono felice.

Adesso no, almeno dal 2013. In passato ricordo periodi spensierati, mai incoscienti, e qualche attimo -eterno- di felicità.

Non rinnego la mia vita e, se tornassi indietro, probabilmente rifarei gli stessi errori, negli stessi momenti. O forse no. Ma tanto cambia poco.

Chiedo solo, se questo ha un senso, se esiste una qualche sorta di reincarnazione, di non tornare a essere umano: mi piacerebbe vivere una vita da merlo, o altro uccelletto libero nel cielo.

Oppure il buio infinito, inutile come l'esistenza.