venerdì 29 aprile 2005

Voglio una vita ..


O FORSE NON C'INCONTREREMO MAI
OGNUNO A RINCORRERE I SUOI GUAI
OGNUNO COL SUO VIAGGIO
OGNUNO DIVERSO
E OGNUNO IN FONDO PERSO
DENTRO I CAZZI SUOI

giovedì 28 aprile 2005

Una bella serata

Paola, la madre di Paola, Francesca, Rita, Alberto, io.

Roma, PalaLottomatica (scusate l'involontaria pubblicità), 27 aprile 2005, ore 21:00. C'erano circa 9000 persone a sentire le (ovvie ma) scandalose "rivelazioni" del pirotecnico "comico" Beppe Grillo, l'uomo a cui si attribuiscono conoscenze e virtù che apparentemente difettano a serissimi funzionari di banca e "consulenti globali" che "promuovono" spazzatura (sotto il nome di: fondi di investimento, bond e altro).

Insomma, due ore di divertimento davvero libero, con una persona che dice ciò che pensa, e prima di parlare si documenta: fortunato o semplicemente testardo e coerente ?

Quando si ha il coraggio e l'ingegno di inviare in diretta una email al Capo dello Stato, chiedendo l'immediato ritiro delle truppe italiane dai teatri di guerra in cui sono purtroppo impegnate, ottenendo l'assenso (finora) di 500.000 spettatori .. beh, tanto di cappello ! Questi sono i politici che vorrei a rappresentarmi in Parlamento, altro che mummie ..

Un consiglio: se potete, andate a vederlo: poi decidete da che parte stare. Io l'ho già fatto, e non mi sono pentito.

mercoledì 27 aprile 2005

Chi c'è dietro il muro



Non sono certo una persona a cui piace soffrire né cacciarsi in situazioni "difficili", però .. in questo "finale di partita", non so fare altro che "chiudermi" dentro al mio muro ..

Vorrei soltanto un giorno affacciarmi da una fessura del muro e scoprire che il mostro che mi assediava se ne è andato via, dimenticandosi di me ..

Fragole e limoni

Vicino .. lontano ..

Ho il cuore pieno zeppo di fragole e la mente intrisa di limoni ..

martedì 26 aprile 2005

Domanda

Svegliarsi la mattina e pensare: "Sono vivo. Ma perché ?".

Guardare il mondo dal di fuori, aspettando .. nulla.

Respirare, vecchia abitudine !

venerdì 22 aprile 2005

Una vita a zig-zag

Non mi lamento. Però a volte mi incazzo. Sono nato in una famiglia modesta nella povera Italia del Dopoguerra. Erano gli anni in cui chi sapeva arrangiarsi ha fatto i soldi. I miei no. Mio nonno era morto di polmonite pochi mesi prima che la Penicillina diventasse un medicinale, lasciando ai due figli solo un mazzetto di Buoni del Tesoro: carta straccia. Mio padre aveva perso il lavoro allo scoppio della guerra e al termine non aveva grandi risorse per trovarne uno "buono". Mia madre era stata costretta a lasciare il suo lavoro di contabile in occasione della mia nascita (sorprendente, vero ? non così tanto nel 1954). Ho passato la mia infanzia nei quartieri poveri della Capitale. Ho potuto studiare (Liceo, Università) solo perché sono rimasto figlio unico. Ho cominciato a lavorare negli anni del boom dell'informatica (ma si chiamava già informatica ?): 1977-78. Non ho fondato nessuna società, non ho fatto i soldi, non ho mai piegato la testa di fronte agli stupidi e ai prepotenti, ho sopportato governi che mi hanno sottratto soldi e speranze. Dopo molti anni e con l'aiuto economico di mia madre sono riuscito a comprarmi 45mq di casa. Dopo altro tempo e con l'aiuto di mia suocera sono passato ad una casa di 75mq. Ho moglie e 3 figli. I nostri due stipendi bastano appena ad arrivare a fine mese. Non mi lamento, ma non sento la mancanza del videofonino.

giovedì 21 aprile 2005

Tu mi capisci ?

Ma tu mi capisci quando parlo ?

Perché io .. mica piscio quando parli tu !


Dimmi da dove vieni !

Paese che vai, prodotto che trovi, o quasi. La Comunità Europea sta decidendo se imporre che sui prodotti importati da Paesi extra-CE sia presente l'indicazione della provenienza. Secondo me, questa informazione è necessaria, per permettere al consumatore di comprare a ragion veduta e non alla cieca.
Chi fosse d'accordo, può compilare il questionario CE, entro il 30 Aprile.
Per saperne di più, si può leggere href=http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&artId=645308&chId=30&artType=Articolo&back=0>questo articolo sul Sole 24 Ore.

Chi fosse intreressato a sapere come ho risposto, trova le mie risposte QUI.

mercoledì 20 aprile 2005

Potendo

Potendo scegliere, forse vorrei evitare di nascere. O forse vorrei nascere fra qualche centinaio d'anni.

Ma non posso. E allora continuo in questo viaggio senza senso.

Almeno, fatemi un po' di compagnia !

Angioletto

Stavamo passando sotto S.Pietro proprio pochi minuti dopo la proclamazione del nuovo Papa. Per fortuna la calca e la bolgia era sull'altro marciapiede della metro, quello che vomitava pellegrini a S.Pietro.

La signora cliena con il passeggino riuscì a sedersi e mise il passeggino accanto a sè, fra gli scossoni e i rumori della metro affollata.

La bimba succhiava latte e biscotti dal biberon. Poi cominciò a piangere. La mamma le tolse il biberon e le prese la manina fra le sue. In breve la bimba si calmò e si addormentò.

Dopo un lungo tragitto, scendemmo al capolinea. Chissà perché, quando fu costruita la metro non si pensò che le lunghe scale avrebbero potuto essere un ostacolo per molti: come per chi doveva portare su e giù un passeggino con un bimbo addormentato. La signora cilena prese il passeggino da un lato e io dall'altro. Arrivati all'uscita, lei mi ringraziò col più bel sorriso che io abbia visto da un po' di tempo a questa parte. La bimba continuava a dormire.

E anche per oggi, credo, l'avventura della vita ha fatto brillare una stella.

lunedì 18 aprile 2005

Grazie

Per questa giornata di sole ..

venerdì 15 aprile 2005

Quanto sei bella ..

.. Roma, e non solo "quando è sera" ! Ogni volta che, per caso o per necessità, mi trovo ad ammirare le bellezze della mia città, mi chiedo se non siano in fondo un po' sprecate. Sì, va bene, i turisti .. Sì, lo so, tutto il mondo ce la invidia .. Però, quanto riusciamo a godercela, noi romani, la nostra città ?

Vale la pena, specie in questa stagione, alzare ogni tanto gli occhi al cielo, dimenticare la fretta e le rotture di coglioni quotidiane, per distendere lo sguardo sopra e dentro 2000 anni di storia, e soprattutto 2000 e più anni di umana creazione, sasso dopo sasso, di questa bellezza unica.

giovedì 14 aprile 2005

La mia palestra

Cronaca di una sessione in palestra: sono arrivato, sono entrato; iniziamo con un una corsetta e un po' di stretching. Segue una mezzoretta di spinging, con variazioni: un po' forzando sul lato destro, un po' sul sinistro. Poi 10 minuti di seggioling forzato, cercando di rianimare gli arti superiori. Una rapida ventilazione finale. Fine della sessione.

Sono uscito alla mia stazione di arrivo: stasera mi aspettano altri 45 minuti di Metro affollata per tornare a casa. Che cosa voglio di più, per mantenermi in forma ?


precisazione: vedo dai commenti che pochi (ma buoni ..) hanno colto la sottile ironia di quanto sopra: non mi sono iscritto in palestra, ho semplicemente usato il biglietto della Metro .. per lo scopo per cui esiste !

mercoledì 13 aprile 2005

Metro

In questi giorni sto andando a lavorare con i mezzi pubblici.

Ciò mi offre la possibilità di osservare molte persone mentre si spostano da una parte all'altra della Città. In particolare, il tragitto più lungo lo faccio in Metro: questo stesso nome è ormai trasfigurato a significare un'avanzata "metro dopo metro" verso mète agognate e sempre uguali, dimenticando l'etimologia di "Ferrovia Metropolitana", che riporta alla Metropoli, la grande Città, la "Città Madre" degli antichi Greci, oggi molto spesso "matrigna" per chi vi abita.

Ma non vorrei divagare. Stamattina, al capolinea, la Metro si fa aspettare più del dovuto, o semplicemente più di quanto l'umana sopportazione dei pendolari metropolitani sia disposta ad accettare. Finalmente arriva, apre le porte, e allora va in scena l'eterno "assalto al posto". Tanto che, una prevedibile anziana signora si lamenta perché un'altrettanto prevedibile giovane donna è più rapida a sedersi sull'ultimo posto disponibile. La giovane, invece di incassare in silenzio la "vittoria" di questo sprint tutto da ridere, rimprovera l'anziana per aver espresso il proprio disappunto e anzi se la prende con "questi cinquantenni" che pretendono chissà che cosa.

Una splendida prova che il sentimento della vergogna, fra reality show e fiction, ha ormai abbandonato alcuni appartenenti alla cosiddetta "giovane generazione".

Nonostante tutto, continuo a nutrire la speranza che siano pochi ad aver perso la vergogna. Non per me, ma per tutti coloro che verranno dopo di me, compresa la giovane che stamattina ha così bene interpretato la parte della "vincente" in una corsa cieca verso il nulla.

lunedì 11 aprile 2005

Umore

Se son d'umore nero,
allora stiro ..

È quello che ho fatto domenica pomeriggio: cinque camicie e un grembiulino rosa.

Un giorno come un altro

Oggi non sembra un gran giorno. Almeno per me.

Sono stato svegliato dalla colite. Piove. Fa freddo.

Spero che migliori.

sabato 9 aprile 2005

Ognuno

Ognuno di noi è "unico e irrepetibile", persino un Papa.

E "se sbalio mi corrigerete". Addio, anzi: a Dio.

mercoledì 6 aprile 2005

C'era una volta

C'era una volta, tanti (ma non poi tanti) anni fa, un giovane uomo da poco tornato da una lunga guerra. Aveva trovato lavoro come contabile precario (lui, che per colpa dello scoppio della guerra aveva dovuto abbandonare il suo posto di cassiere di banca) presso una ditta di materiale edile.

A fianco a lui lavorava una ragazza, più o meno coetanea, che aveva passato i 5 anni di guerra fra allarmi, rifugi, fame e sofferenze, insieme con i genitori, la sorella e 2 fratelli.

L'uomo e la ragazza si piacquero e ben presto si innamorarono.

L'uomo cambiò lavoro, finché riuscì a trovarne uno un po' più "stabile": si sposarono e andarono a vivere in casa della madre di lui, rimasta vedova. Era il 15 aprile 1953.

Nel giro di circa un anno, nacque un bambino, a cui fu dato il nome Carlo, come il nonno di lei. Se fosse stata una femmina si sarebbe chiamata Teresa, come la nonna di lui.

Vissero in relative ristrettezze, perché lei dovette lasciare il lavoro (fu quasi costretta: erano altri tempi !) e lui aveva solo il magro stipendio di tecnico elettronico. Subirono anche il sequestro dei mobili, e il piccolo Carlo imparò che si può mangiare seduti sulle cassette vuote della frutta, avendo come tavola un asse poggiato su due scatoloni. I vestiti erano sistemati alla meglio sull'unica sedia rimasta: non c'erano più armadi. Niente televisione (roba da ricchi), solo una piccola radio costruita a mano dal padre di Carlo. Abitavano in periferia, quasi in campagna e la sera Carlo e la madre andavano con una torcia elettrica incontro al padre, che tornava dal lavoro. Dopo cena, quando non avevano sonno, ascoltavano i gialli o le commedie trasmesse via radio.

venerdì 1 aprile 2005

Una volta l'anno

Una volta l'anno mi piace fare il punto. Calmi, non è che mi metto a tirare le
somme di tutta la mia vita ! Ci mancherebbe .. E poi salterebbero fuori troppi
errori, troppi "fallimenti" ..

Solo così, mi piace fermarmi a chiacchierare con me stesso, magari scambiare
due parole con qualche amico .. quelli che si ricordano che oggi sono passati 51
anni
da quando mi sono affacciato in questo mondo ..

La vita ? Lasciamo perdere definizioni e giudizi ! È già dura prenderla
così come viene. A volte riserva gradite sorprese, a volte qualche momento di
gioia. Mi basta.

Insomma, che aspettate a farmi gli Auguri ?? Nell'attesa, me li faccio da me.

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