venerdì 27 gennaio 2006

Semplificare

Come spesso mi accade, lo spunto di riflessione mi è arrivato dall'esterno, in questo caso da un'amica.

Mi piacciono le situazioni semplici: quelle in cui tutto è chiaro fin dall'inizio. Le sorprese, quelle vanno bene solo per gioco. Le complicazioni nascoste, mai. Succede qualche volta che sono io stesso a creare complicazioni perfettamente inutili, irrazionali. Ma non credo di farlo in modo nascosto. Sono bravo a cacciarmi nei guai, e spesso ci trascino anche qualcun altro. Per questo mi odiano, e se mi odiassero solo per questo capirei e li perdonerei, gli altri.

Ma più spesso di quanto si possa immaginare, sono gli altri (non tutti, certi altri) che creano (con me, per quello che mi interessa) situazioni complicate, aggrovigliate e soprattutto ben nascoste. Di quelle che colpiscono alle spalle quando meno me l'aspetto. Lo dico ogni volta: possono trovarmi impreparato, perché non alzo diffidenza se non ho motivo, ma questo lo faccio soltanto la prima volta. Quante vittime ho lasciato sul terreno, solo perché mi avevano sottovalutato, scambiando la mia disponibilità, la mia ingenuità per sprovvedutezza o debolezza ! E dopo non sono il tipo che torna sui suoi passi.

Semplificare per me vuol dire anche "perdere il treno" di occasioni che non si ripresenteranno: di fronte al classico detto "ogni lasciata è persa" per me è invariabilmente "lasciata" e persa.

giovedì 26 gennaio 2006

Psicopatologia della Vita Internettiana - Capitolo 2

Ma la cosa che più vale la pena di notare, secondo me, in questi rapporti virtuali, è che tutte le diverse sindromi pisicopatologiche da cui ciascuno, in grado più o meno acuto, più o meno elevato, è afflitto ... vengono fuori alla grande.

C'è l'esibizionista che si esibisce, quello/a col complesso di inferiorità che aggredisce gli altri cercando di strangolarli dopo averli attirati nelle sue spire, e poi ci sono tutti quelli affetti da varie turbe della sessualità, dal maniaco classico fai-da-te, al sado-maso, fino a quelli con gusti particolarissimi, che non si vergognano di dare sfogo in rete a comportamenti da cui nella vita reale si tengono ampiamente e prudentemente alla larga.

E parlo sia di uomini (per i quali certe perversioni sono considerate quasi accettabili) che di donne: anzi, secondo la mia esperienza, le donne in questo sono peggiori: più accanite, più cattive, in definitiva potenzialmente più pericolose. In parte sfruttano l'effetto-sorpresa, perché culturalmente siamo tutti ancora legati al modello della donna piuttosto ingenua, sprovveduta, innocente di fronte alle perversioni a sfondo sessuale. In parte sono trascinate da secoli di repressione di certe pulsioni, che quando vengono a galla si manifestano con particolare violenza e insistenza. In questo, la rete sembra assomigliare a certi ambienti di lavoro (sempre più diffusi) in cui episodi di "mobbing" al femminile (cioè attuati da donne nei confronti di colleghi uomini) si verificano con una certa frequenza ma soprattutto immancabilmente con quella cattiveria di cui si diceva.

(continua)

mercoledì 25 gennaio 2006

Lacrime

"io mai vorrei essere motivo di dolore per te ... non posso prevedere quello che succederà in futuro e il pensiero che incosciamente io possa farti del male mi fa soffrire da morire"

Parole d'amore che non hanno bisogno di commento: solo silenzio e lacrime che si uniscono.

lunedì 23 gennaio 2006

Psicopatologia della Vita Internettiana

Tanto ormai Sigmund Freud si sarà rivoltato nella tomba ... Ho parafrasato il titolo di una delle sue opere maggiori, per parlare appunto della varia umanità che si può incontrare in Internet, dal punto di vista della psicopatologia, appunto, e partendo dalla mia personale esperienza.

Ho iniziato a frequentare Internet una decina di anni fa': non c'erano i Blog, si viaggiava quasi solo via e-mail e avere un sito personale era una rarità e una chicca da sciorinare negli incontri con gli amici, specie se conditi dalla presenza di leggiadre fanciulle ancora da esplorare.

Non vorrei qui perdere tempo a descrivere questa "preistoria". Partiamo dal 1998-99, anni in cui mi sono affacciato all'allora emergente mondo dei Blog. Ci tengo a precisare che le varie manifestazioni del fenomeno "chat", invece, non mi attraevano perché non provavo interesse a scambiare parole con persone che non conoscevo, di cui non mi ero ancora formato un'opinione, giusta o sbagliata che fosse. Coi Blog invece era ed è diverso: mi piace curiosare, leggere, cercare di capire "chi" c'è dietro quelle pagine, siano esse diari piuttosto che brandelli di opinioni.

E proprio qui su "splinder" ho incontrato (virtualmente) una gran varietà di personaggi e "personalità" diverse (psicologicamente parlando). Alcuni li ho successivamente incontrati anche di persona, fuori dal mondo virtuale, e devo dire che si sono confermati per quello che ero riuscito a captare attraverso i nostri contatti eterei. A volte persino migliori.

Un'idea che ho maturato durante questi anni è che una parte consistente di coloro che aprono un blog (e ci scrivono, più volte a settimana) ne hanno "bisogno" come ausilio a certe loro nevrosi, come confessionale di problemi irrisolti o irrisolvibili, come elemento di cura di un "sé" che cerca di esprimersi e affermarsi, a dispetto di ciò che forse accade nella vita quotidiana, o magari come rivincita su certe situazioni del mondo cosiddetto "reale".

(continua ...)

giovedì 19 gennaio 2006

Potresti

Potresti ingannarmi. Potresti aver inventato la nostra storia, il tuo personaggio. Sei brava abbastanza, per farlo. Non abbastanza cattiva, mi sembra. Non temo questo scemo scenario: non studio a memoria il sillabario dei miei sentimenti, per poi recitarli a quei pochi spettatori presenti. Io credo, ti credo. Mi dici che credi in questa follia razionale, in questo nostro oggi star bene dimenticando il nostro star male di ieri. Ancora mi sembra un miracolo: o forse è davvero così. Lo so, a volte accadono, ma non pensavo di me: sono scettico. Un sogno nato da un nulla, insana scintilla che accende un fuoco che avvampa. Ti mordo piano la gamba. Follia della mia fantasia. Ridicolo questo mio grande donarmi, ridicolo fino a commuovere, lasciandoti priva di armi. Uccidimi, però fallo presto: potresti restare coinvolta lo stesso. Non posso difendermi: da te, non voglio. Mi sono buttato nel rogo da solo. Ma tu non lasciarmi bruciare da solo. Tu che hai le ali, alzati in volo: così ti vedrò dalla parte di sotto, restando incantato. Così sarai mia Regina, o Diavola, o Drago che incendia e che salva. Sarai quel timone che sterza la vita mia intera. Sarai Primavera, e poi Estate, dolcezza d'Autunno e brivido forte d'Inverno. Sarai dentro me per l'eterno.

martedì 17 gennaio 2006

Amore senza limiti



Chiedimi tutto, ti darò di più !

lunedì 16 gennaio 2006

Inchiostro d'amore



Ho una penna speciale che scrive con inchiostro d'amore, e voglio usarla per scrivermi dentro di te !

sabato 14 gennaio 2006

Il premio

"gli altri momenti quelli in cui potremmo guardarci negli occhi quelli in cui potremmo sfiorarci una mano, un bacio e tutto il resto si potranno contare sulle dita di una mano"

Le prove più difficili da superare sono anche quelle che una volta superate offrono premi altrimenti irraggiungibili.


venerdì 13 gennaio 2006

Mi confondo

Certezza e dubbio a volte si confondono,

ma di confondermi son certo,

come viandante cieco nel deserto,

solo se gli occhi tuoi di giada osservo.


Vantaggi

" ... il vantaggio dell'e-mail rispetto alle lettere su carta è che se ti commuovi leggendo, non si spande l'inchiostro: al massimo asciughi la tastiera con un cleenex ..."

mercoledì 11 gennaio 2006

L'Alchimista

Sarà che è arrivata l'Alchimista capace di trasformare l'Acido che vive in me in qualcosa di buono ?

Nel frattempo, scusatemi: sono felice.

lunedì 9 gennaio 2006

Tantalo

“Vidi Tantalo, che pene gravose soffriva ritto dentro uno stagno: l'acqua lambiva il suo mento. Pareva sempre assetato e non poteva attingere e bere: ogni volta che, bramoso di bere, quel vecchio si curvava, l'acqua risucchiata spariva, la nera terra appariva ai suoi piedi. Un dèmone la prosciugava. Alberi dall'alto fogliame gli spargevano frutti sul capo, peri e granati e meli con splendidi frutti, fichi dolcissimi e piante rigogliose d'ulivo: ma appena il vecchio tendeva le mani a sfiorarli, il vento glieli lanciava alle nuvole ombrose” (Omero-Odissea XI 582-92).

Quale supplizio più grande per un essere umano, che trovare un idillio, una persona ideale con cui trascorrere il proprio tempo e non poterlo fare, essere confinato a non poter "toccare" quello splendido frutto che si mostra davanti ai suoi occhi finalmente libero dalle nebbie in cui il destino lo aveva confinato !

La gioia grande della scoperta sopravanza il dolore della privazione. Ma non è assente il dolore. Quale purificazione sarà mai necessaria per liberarsene ?

Dolce profumo, basterà sapere che esisti, anima mia ...

giovedì 5 gennaio 2006

Cara Befana

Cara Befana,
quest'anno ti voglio chiedere un solo dono, ma si tratta di un dono un po' particolare. Non voglio giocattoli: alla mia età, so finalmente giocare da solo, basta un po' di fantasia (e quella non mi manca). Non voglio dolci: a parte il fatto che il medico me li avrebbe vietati, non mi faccio mancare nulla, a cominciare dalla mia adorata cioccolata, e fanculo alla glicemia. E nemmeno gadget tecnologici: quelli già mi assillano mio malgrado durante tutto il resto dell'anno.

Quest'anno invece ti chiedo di portarmi in dono ... te stessa ! Dopo che avrai finito di distribuire i doni ai bambini, dopo che avrai percorso chilometri e chilometri a cavallo della scopa, col tuo sacco sempre pieno di meraviglie e di bontà ... ecco, proprio quando alla fine ti fermerai e tirerai un sospiro di sollievo e di soddisfazione ... fermati vicino a me: così come sei, vestita da Befana, ancora tutta trafelata, ma con gli occhi sinceri e scintillanti di chi sa di aver fatto del bene, nonostante la Vita le abbia dato a piene mani dolori, delusioni, problemi, amarezza.

Fermati, ascolta la mia voce, riposati fra le mie braccia, lasciati cullare e assapora il mio massaggio rilassante. Sediamoci vicini e guardiamo insieme il cielo stellato: farai di me l'uomo più felice della Terra.





mercoledì 4 gennaio 2006

Camaleonti



I’m a man without conviction
I’m a man who doesn’t know
How to sell a contradiction
You come and go
You come and go


Viviamo in un'epoca in cui il trasformismo, il camaleontismo mimetico sono diventati un pregio. Tutti si nascondono, tutti fingono di essere "altro" e "altrove". Soprattutto va di moda il Millantatore. E più la si spara grossa, più si viene appaluditi.

A me il rumore di certi applausi ricorda da vicino quello dello sciacquone del cesso: almeno lì gli stronzi spariscono quasi subito. E non se li ricorda nessuno.


Karma karma karma karma karma chameleon
You come and go
You come and go
Loving would be easy if your colors were like my dream
Red, gold and green
Red, gold and green




lunedì 2 gennaio 2006

Disse la volpe



"Per favore... addomesticami" ...