mercoledì 16 giugno 2021

Maturità

 Il mio esame di maturità, la seconda prova scritta, di Greco, una versione impossibile, il membro interno (la prof. di Greco e Latino) che ci suggerisce di nascosto la versione sbagliata. Non me lo sono dimenticato e non me lo dimenticherò. E poi all'orale il Presidente che chiedeva a tutti Trigonometria, che non era nel programma. Altro che tesina e colloquio orale!

E quello interrogato dopo di me, il quale, alla solita domanda che il Presidente rivolgeva a tutti "Quale materia introdurresti nel nuovo ordinamento del Liceo?" rispose: "La Scaccologia". Non fa ridere, se non si sa che il suddetto studente aveva come attività principale durante l'anno quella di scaccolarsi compulsivamente il naso.

Io invece avevo risposto seriosamente: "La Psicologia".


venerdì 11 giugno 2021

Marco

Cinque lunghi anni di frequentazione. L'età dell'adolescenza lascia il segno. Compagni di banco non è solo il titolo di un film. Ci vedevamo quasi tutti i pomeriggi, per studiare ma anche per attraversare Roma a piedi, da via La Spezia a piazza Risorgimento (il ritorno per lo più in autobus, con la tessera da studenti o senza biglietto). Attività: soprattutto parlare. Di noi, dei nostri problemi, di cazzate che facevano ridere soltanto noi, dei compagni e delle compagne di classe, dei primi amori.

Ci eravamo persi di vista, dopo qualche rimpatriata e qualche cena fra ex compagni di scuola. Mirabile la sua imitazione del prof. di Filosofia, rimasta patrimonio di tutta la classe. Non eravamo noi i più simpatici della classe, e nemmeno quelli più amati dalle ragazze. Ma avevamo una nostra nicchia, di simpatie, amici, amiche...

Ora Marco non c'è più. Una fine dolorosa e sicuramente non meritata. 

Sono convinto che prima o poi ci rivedremo, e faremo lunghe passeggiate da un lato all'altro del Purgatorio, ritorno in autobus rigorosamente senza biglietto.

giovedì 21 gennaio 2021

Stent by me

 Può capitare a volte di trovarsi improvvisamente in mezzo a una tempesta, anche dopo una giornata di sole. Può capitare che tutto precipiti in poche ore, che nessuno riesca a capire come aiutarti. Può capitare di ritrovarsi su un'ambulanza (per la prima volta!) nel cuore della notte, essere sballottato per 40 km (oh, come sballottano le ambulanze, nemmeno il luna park!) perché i tagli alla Sanità (o salute) hanno fatto chiudere ospedali e pronto soccorso a distanze più umane.

Umano: ecco, sembra che svanisca tutto ciò che è umano, e rimanga soltanto ciò che è animale: corpo, sangue, dolore. Poi improvvisamente la creatura che accompagna la tua corsa in ambulanza ti sorregge nelle curve (nonostante tu sia strettamente legato alla barella), ti conforta facendo un po' la guida turistica e un po' il localizzatore satellitare ("Qui c'è la discesa, mancano 10 km, ci siamo quasi") e tutto torna umano. La prima cosa che ti fanno quando scendi è il tampone (bleah!).

Poi inizia la nota trafila: visita-esami-diagnosi-reparto. Che però si rivelerà il reparto sbagliato, perché la diagnosi era sbagliata. Poco male, perché a causa della situazione Covid questo reparto è accorpato con un altro, che invece è il reparto giusto. Ricomincia la trafila: visita-esami-diagnosi. Fino ad arrivare alla prescrizione: installazione chirurgica di uno Stent JJ.

La sala operatoria, la prima della tua vita, se si esclude l'operazione alle tonsille quando avevi 7 anni, è bellissima. Sembra un'astronave di un film di fantascienza. Chi ti prende in carico è un po' nervoso perché tu devi essere operato a destra, mentre la postazione libera è sinistra. Mettono il letto al contrario (non sarà la prima volta - pensi). Poi l'anestesista decide che è una cosa da poco, e ti fa dare il gas, invece di sostanze in vena. Il risveglio è lieve, è passata poco più di mezz'ora, e tu sei solo qualche grammo più pesante, dal lato destro. Ma non lo senti.

Ti riportano al reparto e ricominci a parlare col tuo amico Andrea, che occupa l'altro letto nella stessa stanza, operato il giorno prima. E tutto torna umano, La tempesta è quasi passata, ma si vedono ancora i lampi, in lontananza.