venerdì 30 settembre 2005

Reboot

A volte si rendono necessarie le seguenti operazioni:


  • fdisk /dev/rbrain
  • mkfs /dev/brain/2
  • mount -a (dopo aver editato /etc/mounttab)
  • df -k


Si otterrà molto spazio disponibile sul device "brain" e una mente con pensieri bene ordinati e contigui.

mercoledì 28 settembre 2005

Puzza di plastica

Sarà che sono nato quando la plastica praticamente non esisteva ancora. Sarà che sono allergico a molte cose, fra cui tutto ciò che suona "finto", che non ha un buon odore, che non si può mordere: la plastica, secondo me, puzza di plastica. Non la sopporto. Mi dà un senso di morte, come una presenza negativa, diabolica. Eppure viviamo letteralmente immersi nella plastica, da quando ci svegliamo la mattina fino a quando andiamo a letto la sera. E anche mentre dormiamo. La sveglia è fatta in gran parte di plastica. La tenda della doccia, il portasapone, il flacone dello sciampo, la tavoletta del cesso, la maniglia della porta. La manopola del gas, l'involucro esterno del pacco dei biscotti, il portatovaglioli. La stampella da cui prendo camicia e vestito, il pettine con cui cerco di domare quel po' di chioma che ancora non è del tutto incanutita, la montatura degli occhiali. La pulsantiera dell'ascensore, l'interno dell'auto. Il piano della scrivania, il computer su cui sto scrivendo in questo momento.


Devo continuare ? Ho tralasciato mille e mille altri piccoli e grandi particolari, tutti di plastica. Di tutta questa plastica io sento la puzza, nonostante una certa assuefazione. E mi stressa.


Così come tutto ciò che suona "falso", ipocrita, costruito apposta per soddisfare i meschini bisogni di un singolo o di un ristretto gruppo, a scapito degli altri, ignari o impotenti di fronte a queste "aggressioni": puzza ! Puzza di plastica.


Come quelle persone che si credono tanto superiori solo perché s'ingegnano a costruirsi un'immagine attraente quanto ingannevole, vuoti cassonetti dell'immondizia sconfinata che contengono: puzzano di plastica e di marcio !


Questo post è stato "ospitato"
anche sul blog di Soffio.
Grazie

martedì 27 settembre 2005

Perdona loro, perché ...

Ne ho abbastanza

delle vostre bugie,

dei sotterfugi, dei silenzi,

della vostra morale a buon mercato !


Io sbaglio

senza paura di sbagliare,

ed ho sempre pagato in contanti

i vostri interessi.


A volte rinuncio,

per non piegarmi,

per non rinnegare me stesso:

non uso monete impossibili.


Andate felici

di avere avuto ragione

anche stavolta: ma resta

con me la mia anima.


Trattengo il rimpianto,

ricevuta di un debito

saldato in anticipo:

a voi lascio il rimorso.

lunedì 26 settembre 2005

Una bella serata, ma non a tutti i costi.

Che cos'è che riesce a trasformare una sera in una serata ?


Fosse un discorso sulla solitudine, saprei come impostarlo: ho una lunga esperienza, diciamo pure che ho svolto studi approfonditi, non disgiunti dalle necessarie esercitazioni pratiche. Nato e cresciuto in solitudine, ho assaporato tutto l'amaro calice della solitudine durante il corso dell'adolescenza, fin quando sono diventato "grande".


Ma non è questo l'argomento. Una sera è un luogo "geografico", è naturalmente determinata dalla rotazione terrestre e dal conseguente apparente "calar del sole" oltre l'orizzonte, o almeno oltre l'orizzonte di chi osserva. Ma una sera esiste nonostante l'eventuale osservatore. Ci sono state sere per milioni di anni, prima che un qualsiasi essere dotato di qualcosa che potesse anche lontanamente chiamarsi "occhio" potesse vederle. Ogni sera, una sera accade, e basta. Anzi, se non si resta fermi in un punto della Terra, si rischia di non coglierla, quella sera. Mi è capitato di volare in aereo al di sopra delle nuvole e di vedere la linea del tramonto e poi quella del buio allungarsi sotto di me, a volte in senso contrario al moto dell'aereo. Decollato di pomeriggio, al mio arrivo era già notte. Avevo perso lo spettacolo di quella sera.


Altra cosa è la serata. E' un concetto del tutto umano: passare una serata. E molto dipende dal "come" ci si accinge a passarla. Da soli (riecco il tema della solitudine), in compagnia di amici (e bisognerebbe capire "che cosa" sono gli amici), in mezzo a gente che non vorremmo frequentare, e così via.


Si tratta in fondo di "come passiamo il tempo": non il tempo segnato dall'orologio, il "nostro" tempo, quello della "nostra" vita. E tutto alla fine si traduce in esperienza mentale. Il mondo fisico diventa metafora dei processi mentali, dei sentimenti, delle emozioni perfino.


E tutto comincia quando un bambino si chiede che cos'è l'interno e che cos'è l'esterno di sé stesso: in definitiva, che cos'è "sé stesso".


La coscienza.


Come può la coscienza desiderare una bella serata "a tutti i costi" ? La serata può essere anche brutta, basta avere il coraggio di affrontarla. O la vigliaccheria di svendersi per farla diventare bella "a tutti i costi".

venerdì 23 settembre 2005

In nome del padre

Oggi il mio grande "nemico" di quando avevo 16-20 anni, l'ispiratore morale e materiale della mia "formazione politica", ex sindacalista (anche lui, nel suo piccolo), uomo all'antica, rigido ma onesto, timido e molto intelligente, un po' troppo egoista, da cui ho ereditato la timidezza, l'atteggiamento da intellettuale snob, l'amore per lo studio e per la matematica, la sfiga, il disprezzo per ciò che è fisico ... oggi questa persona sopravvive quasi immemore del suo passato in mezzo ad altri "poveri vecchi" che straparlano, fanno mille volte le stesse domande e fanno pipì a ogni ora del giorno e della notte.


Tutto questo mi fa riflettere su come cambiano, nel tempo, le cose e su come ci cambiano ! e quanto effimeri siano i nostri giorni, per essere presi così troppo sul serio.


lunedì 19 settembre 2005

Cazzi per il culo

Mi capita di inserirmi in una "discussione" ... ma chi me lo fa fare !


Quando prende una piega che non mi piace, uso espressioni forti, reali: "ho tanti di quei cazzi per il culo sul piano personale che credo non dedicherò molto tempo né attenzione a ciò che accade qui intorno". Vengono censurate due parole: indovinate quali.


Giro pagina e trovo altri che nel medesimo contesto scrivono "eccheccazzo" e "vaffanculo", ricevendo elogi.


Che dovrei fare ? L'unica cosa che mi è venuta in mente è mandarli a cagare tutti quanti ... ma stavolta l'ho fatto "dentro di me" e non in pubblico ...


Che splendido esempio di self-control, vero ?

giovedì 15 settembre 2005

Onanismo Virtuale

ognuno sta solo

nel cuor della rete

trafitto da un raggio virtuale:

ed è subito sega


martedì 13 settembre 2005

Presuntuosi e maleducati

Capita a volte di imbattersi in personaggi che, forti del loro restare anonimi via web, agiscono come veri e propri provocatori, comportandosi da presuntuosi e (a dir poco) maleducati. Costoro, è vero, non andrebbero neanche presi in considerazione: e invece, il "fenomeno" in sé andrebbe analizzato e stroncato. Perché molti come me frequentano il web per divertirsi, e non credo faccia piacere a nessuno essere disturbato mentre cerca di divertirsi, im maniera innocente e lecita.


Non faccio "nomi e cognomi" (nicknames) perché farei pubblicità a chi assolutamente non lo merita.