domenica 31 dicembre 2017

I miei Capodanni

Per me il Capodanno è quasi un giorno come un altro.

Spesso, negli ultimi 20 anni lavorativi, mi sono ritrovato il 31 dicembre o il 1° gennaio sul posto di lavoro insieme con colleghi e colleghe: si festeggiava come possibile, sperando di poter tornare presto a casa.

I Capodanni che un po' ricordo sono quelli dell'infanzia, in cui mio zio regolarmente comprava i "botti" e altrettanto regolarmente si faceva male a una mano per spararli dalla finestra della casa di nonna.

Poi ne ricordo un paio, quando avevo circa 30 anni.

Uno passato in ottima compagnia con (pochi) carissimi amici e la mia ragazza di allora, in casa di uno di loro: andammo a dormire alle 7 della mattina del 1° gennaio.

Un altro quando andai (da single) a trovare una coppia di amici che mi avevano invitato sul Lago d'Iseo. Passammo tutta la notte fra una discoteca e l'altra (facevano parte della compagnia con cui a volte andavo in discoteca), soprattutto per bere e fare casino, e un po' anche per ballare qualche lento con la ragazza dei due (lui no, grande amico ma non ci avrei ballato un lento).

Quest'anno niente: sono ancora mezzo influenzato e penso che non andrò nemmeno a vedere lo spettacolo col DJ che il Comune ha organizzato in piazza.

Farò meglio l'anno prossimo.

giovedì 24 agosto 2017

Un anno fa

Un anno fa ero al quinto piano dell'Ospedale, reparto Chirurgia d'Urgenza, in attesa di una decisione da parte dei medici. Scese la sera, poi la notte. Le consuete procedure ospedaliere erano ormai concluse. Nel letto accanto al mio c'era un giovane che, giocando a calcio, era stato colpito duramente allo zigomo: si temeva che potesse perdere un occhio, e l'indomani sarebbe stato operato.

Sembrava che ormai si potesse dormire tranquilli, o quasi. Infatti dormivo da un po', quando sentii muoversi il letto. Subito pensai che qualche infermiere fosse venuto per cambiare la flebo o prendermi la temperatura, o che ne so. Aprii un occhio: nessuno. Dopo qualche secondo il letto ricominciò a muoversi, nell'altro verso. Il ragazzo si svegliò e mi chiese: "Ma che cos'è?". Risposi: "Il terremoto!" e poi subito dopo, vedendo che era piuttosto agitato: "Tranquillo, tanto se succede qualcosa, siamo già all'Ospedale".

Il giorno dopo, mentre aspettavo in corridoio il mio turno per la TAC, vidi arrivare i primi feriti del terremoto, in eliambulanza. Ne vidi passare uno accanto a me, su una barella coperta, e sentii i medici che si consultavano su come fargli le radiografie: "E qui da dove cominciamo? Ha fratture in tutto il corpo..."

Io qualche giorno dopo ero fuori. Il ragazzo calciatore pure, per fortuna senza problemi all'occhio. I terremotati invece restarono là per non so quanto tempo.

sabato 12 agosto 2017

Corollari

Oggi parliamo di Matematica.

Dalla Geometria Euclidea sappiamo che:
La somma dell'area dei quadrati costruiti sui cateti di un triangolo rettangolo è uguale all'area del quadrato costruito sull'ipotenusa del medesimo t.r. (Teorema di Pitagora).
Da ciò discendono alcuni curiosi Corollari.

1) Corollario dei Semicerchi.
La somma delle superfici dei semicerchi aventi come diametro i cateti di un triangolo rettangolo è uguale alla superficie del semicerchio avente come diametro l'ipotenusa del medesimo triangolo rettangolo.

Dimostrazione:
Siano a, b, c rispettivamente le lunghezze dei due cateti e dell'ipotenusa del t.r. che stiamo considerando.
Dal T. di Pitagora sappiamo che: a2 + b2 = c2
 La superficie S di un semicerchio di diametro d è data da:
S = (π (d/2)2 )/2 = π/8 d2

 Chiamando A, B, C le superfici dei tre semicerchi aventi come diametro i tre lati del t.r. otteniamo:
A = π/8 a2    B = π/8 b2    C = π/8 c2
 Quindi A + B = π/8 (a2 + b2) = π/8 c2 = C
 C.V.D.

2) Corollario dei Triangoli Equilateri.
La somma delle superfici dei triangoli equilateri aventi ciascuno come lato rispettivamente i due cateti di un triangolo rettangolo è uguale alla superficie del triangolo equilatero avente come lato l'ipotenusa del medesimo triangolo rettangolo.

Dimostrazione:
L'altezza di un triangolo equilatero è h = √3 l dove l è il suo lato.
Di conseguenza, la sua superficie è: S = √3/2 l2
 Chiamando A, B, C le superfici dei tre triangoli equilateri aventi come diametro i tre lati del t.r. otteniamo:
A = √3/2 a2    B = √3/2 b2    C = √3/2 c2
 Quindi A + B = √3/2 (a2 + b2) = √3/2 c2 = C
 C.V.D.

3) Corollario dei Poligoni Regolari.
La somma delle superfici dei due poligoni regolari di n lati aventi ciascuno come lato rispettivamente i due cateti di un triangolo rettangolo è uguale alla superficie del poligono regolare di n lati avente come lato l'ipotenusa del medesimo triangolo rettangolo.

Dimostrazione:
Del tutto analoga al Teorema 2, tenendo presente che la costante che moltiplica a2, b2 e c2 stavolta è la costante d'area φn (una definizione qui) del poligono regolare di n lati.

4) Corollario dei Poligoni Simili.
Considerando: un poligono A qualsiasi (anche irregolare) avente come uno dei suoi lati un cateto di un triangolo rettangolo, un poligono B simile ad A avente come lato omologo l'altro cateto, un terzo poligono C simile ad A (e B) avente come lato omologo l'ipotenusa del medesimo triangolo rettangolo, la superficie di C  S(C) = S(A) + S(B).

Questa dimostrazione richiede un ulteriore Teorema (detto T. di zap*) che afferma che:
Dati due poligoni (anche irregolari) X e Y simili tra loro, il rapporto fra le rispettive aree S(X) / S(Y) è uguale al rapporto fra i quadrati di due qualsiasi lati omologhi dei due poligoni: l2 / m2

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*zap = il proprietario di questo blog

martedì 13 giugno 2017

Dopo di me

Ci ho pensato più volte, in questi anni, se fare testamento e in che termini.

Non che io abbia qualcosa di serio da lasciare ai posteri: gli spicci sul conto corrente andranno in ogni caso ai figli, ai quali ho già lasciato metà della casa in cui abitano (l'altra metà appartiene alla madre).
 
Restano i miei manoscritti, pubblicati solo in parte, e poco appetibili per il mercato editoriale italiano.
 
Le altre cose, i ricordi, qualche foto, anni di vita vissuti insieme, sono già nel cuore di chi devono.

Forse un consiglio posso lasciarlo: dimenticatemi presto. La vita non ha tempo per queste inezie.

domenica 2 aprile 2017

nove volte sette

Fai sette volte il giro intorno al Sole. Poi moltiplica per nove.
Gira la testa solo a pensarci. Eppure sono qua.
Certo, non va tutto bene. Certe cose sarebbero potute andare meglio, molto meglio di come sono andate. Comunque, non tutto è perduto. Sono ancora in piedi, a difendere con le unghie e coi denti quel che resta di me, della mia vita. Ci sarà un tempo in cui andrà meglio. Forse. O forse è giusto così, non poteva essere altro che così.
Fino a oggi ho amato, sono stato amato, ho guardato le cose belle del mondo con occhi sempre meravigliati, occhi meravigliosi. Ho ascoltato, e suonato, musica forte e dolce, musica meravigliosa. Per me. Per l'Universo intero. Raramente sono stato compreso per ciò che sono e per ciò che posso dare. Raro è prezioso. Forse ho qualcosa di prezioso. Bravo chi l'ha visto. Bravo io che ho tenuto il fuoco acceso, nonostante tutto.
Adesso forza, andare avanti. Come sempre, con molta più forza di quella che sembra ragionevole.
It's my way.

giovedì 30 marzo 2017

rette

Ci sono rette parallele, che non si incontrano mai. Poi ci sono rette incidenti. che si incontrano una sola volta e basta. Incidenti, appunto. Quasi come gli esseri umani. Ma gli esseri umani non sono rette, sono curve, a volte spirali. Si incontrano, poi si allontanano, poi qualche volta si incontrano di nuovo, sotto angoli diversi. Poi scoprono che forse avevano fatto bene ad allontanarsi, e così via. In ogni caso, non capiscono. I più saggi si rassegnano. Gli altri continuano ad essere dannati, in eterno.

venerdì 17 marzo 2017

verso l'imbrunire

"e il mio maestro mi insegnò come è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire"

mercoledì 15 marzo 2017

Un impiccio

L'ho sempre considerato un impiccio, un "male necessario". Sto parlando del mio corpo, del corpo in generale, come contrapposto a "tutto il resto" dell'esistenza, diciamo la vita mentale.

Ho sempre detto, credendoci, che se fossi nato in epoca antica sarei stato sacrificato giù dalla Rupe Tarpea: fin da piccolo avevo la vista cattiva, le gambe storte e non sono mai stato bello. Un tipo. Ma che se ne fa il mondo materiale di "un tipo"? Ce ne sono miliardi in circolazione.

Poi quella difficoltà, abbastanza manifesta, ad entrare in sintonia con le emozioni: possibile che la gente viva schiava delle proprie emozioni? Per me le emozioni sono sempre state segno dell'arrivo di qualche problema. Cardiologia. Meglio restare calmi, meglio ragionare che arrabbiarsi subito. Le vendette, casomai, fredde anzi surgelate.

Anche ora che ho superato la boa della vecchiaia, il corpo rappresenta più un problema che un mezzo. Un impiccio, appunto. Ciò che più mi manda in bestia è che abbiamo bisogno del corpo per entrare in contatto con altre anime. Allora meglio morti, o meglio ancora non-nati: lì le anime si parlano senza bisogno di questo scomodo intermediario. Esigente. Imperfetto. Difficile da gestire.

Un impiccio.

sabato 11 marzo 2017

12 marzo

Domani 12 marzo compirà 44 anni. Sono passati 14 anni da quando ci siamo conosciuti. Quante cose sono cambiate da allora nelle nostre vite, nella sua, nella mia.

Domani le farò gli Auguri, da lontano, come sempre. Chissà se ricorda ancora quei sei minuti alla stazione. Il robottino avrà le pile scariche. Meglio così.

venerdì 27 gennaio 2017

Sogni e film

Il mio subconscio (subcoscio? quella roba lì) mi manda certi sogni che sembrano film. Stanotte era un "noir". Lei faceva un sacco di cose complicate, c'erano di mezzo i suoi parenti, che volevano farla fuori. Alla fine lei scopriva di avere una "pistola" che ipnotizzava le persone, facendole agire secondo la sua volontà.

Mi sono svegliato chiedendomi: ma "lei" chi? Boh?!

domenica 1 gennaio 2017

Una Preghiera per Trump

Sono diventato vecchio, ormai, e non faccio più manifestazioni in mezzo alla strada, con l'eschimo addosso e le mani di Daniela nelle mie tasche. Però prego. Prego tutti i giorni che tu e tutti i tuoi amichetti guerrafondai possiate al più presto sprofondare nell'inferno più profondo degli inferni, prima che riusciate a sganciare qualche bombetta atomica in Medio Oriente (qui siamo sottovento, sai?) o in qualsiasi altra parte della Terra. Perché non siete i padroni della Terra, e non lo diventerete mai, neanche quando quelli come me saranno morti e sepolti. Questa è la mia maledizione su di voi, Amen.