mercoledì 1 aprile 2020

Fast Forward

- Buongiorno, dissi quando la incontrai di nuovo per strada, molti mesi dopo.
- Ciao, rispose, come se non fosse successo nulla.
- È ancora impegnata con gli interventi sociali? chiesi un po' provocatoriamente.
- Ma non eravamo passati al "tu"? disse piuttosto sorpresa.
Sorrisi, in un modo che voleva dire: ma chi vuoi prendere in giro! Invece, dissi:
- Non ricorrono le condizioni.
Sembravo un avvocato. Forse avevo letto troppi romanzi di Carofiglio.
Non reagì, incassò il colpo.
- Arrivederci, si congedò lasciando volutamente senza risposta la mia domanda.

Eh sì, pensai: ci sono cose più interessanti da fare che stare a chiacchierare a distanza con un vecchio mezzo rimbambito. E anche persone più stimolanti da frequentare.

- Arrivederci, salutai, pensando: speriamo non troppo spesso.

sabato 21 marzo 2020

L'uccelletto

È tornato. L'uccelletto buffo che c'era l'anno scorso sul tetto della casa di fronte è tornato. In realtà, non sono sicuro se sia esattamente lui, o uno della sua specie. Però canta allo stesso modo. Per me è lo stesso. L'anno scorso ho speso parecchio tempo, online e offline, a cercare di identificare la specie a cui appartiene l'uccelletto, solo in base al suo particolare modo di cantare. Sì perché il maledetto uccelletto non si fa vedere, se non piuttosto fugacemente quando vola via. O forse io sono troppo cecato per riuscire a vederlo bene.

L'anno scorso, però, la situazione era completamente differente. Non avevo grosse preoccupazioni, e quindi potevo dedicare una parte considerevole del mio tempo alla ricerca di una classificazione dell'uccelletto. Quest'anno -forse- posso dedicare alle mie ricerche più o meno lo stesso tempo che ho sprecato l'anno scorso, ma per motivi diversi.

Nel frattempo lui è là, a ricordarmi -certo inconsapevolmente- che la vita continua e che la realtà ha sempre ragione.

giovedì 19 marzo 2020

La Festa del

La "Festa del papà" è una di quelle ricorrenze che mi aiuta a sentirmi in colpa. Più del solito, intendo.
Come disse giustamente una psicoterapeuta dell'età evolutiva che ho avuto il piacere di conoscere: figli si nasce, tutti. Alcuni diventano genitori: per sempre. E io lo sono diventato.

Specialmente in periodi di oggettiva difficoltà, mi viene da chiedermi che cosa ho dato ai miei figli: lasciando da parte le cose materiali, soprattutto la possibilità di studiare che, come mi ha insegnato mio padre, è l'unica che veramente ci libera dalla schiavitù dell'ignoranza. A parte questo, ho dato loro molta della mia presenza, serate e notti a parlare di esperienze che potessero stimolare la loro voglia di fare e di andare avanti. Mattine con la più piccola, mentre l'accompagnavo a scuola, a parlare di tutto, dal sonno, alla sua passione per la musica e la danza, ai suoi sogni.

Poi mi chiedo che cosa lascerò loro: una abitazione in zona sismica, molti cattivi esempi, i miei libri. Poca cosa per consentire loro di affrontare la vita. Ma nel frattempo sono cresciuti. Con e senza di me. Sicuramente fuori di me. Non è né bene né male: è la vita, la realtà, quella che ha sempre ragione.

lunedì 9 marzo 2020

Corona

Non so che cosa abbia di regale questo nuovo virus che sta circolando.
So che sta mettendo a nudo molte caratteristiche che le persone di solito tendono a nascondere.
Mi sembra che in molti, troppi casi si dia più importanza alle faccende economiche (i soldi), invece che alla salute di ognuno.
E forse questo è il problema maggiore, che sta alla base di tutti quei comportamenti irrazionali, stupidi e dannosi (per sé e per gli altri), che in questi giorni si stanno consegnando alle cronache: si fugge da una zona dichiarata pericolosa, pensando di evitare così il contagio, e invece si diventa in molti casi veicolo di quello stesso contagio. Si chiama egoismo, egocentrismo, ma soprattutto stupidità, perché, oltre a produrre un danno, oggettivo o potenziale, agli altri, non arreca nessun vantaggio a chi lo fa.
Dicono tutti che sarà una battaglia lunga, incerta. Alcuni nascondono dietro l'incertezza la loro incapacità a guardare lontano, ad includere nel loro sguardo quello che meccanicamente chiamano Società.
Non basta il coraggio per vincere sfide come questa, serve anche una certa dose di culo. Ma certamente non basta il culo, se manca il coraggio. E la Ragione.

sabato 18 gennaio 2020

L'anima nello stomaco

Lo dico sempre, lo dico spesso: ho l'anima nello stomaco.

Ogni volta che qualcosa non va, lo sento nello stomaco.

Ogni volta che sto male di stomaco, mi sembra che l'anima stia per volare via.

Come stanotte. Dormivo così bene, in compagnia dei miei soliti incubi. E invece. Mi sono svegliato col mal di stomaco. Mi sono alzato. Mi sono rimesso a dormire, E poi mi sono svegliato di nuovo.

Non c'è un motivo apparente. O forse è talmente tanto apparente che non riesco a vederlo. Mi sono messo a correggere del software che avevo scritto così, quasi per gioco, ma poi qualcuno ci conta, e lo usa. Mi sono messo a leggere le solite cose in internet. Erano più o meno sempre le solite. Ora sono qui che scrivo, e il mal di stomaco sta transitando nella pancia.

Sarà l'influenza. Ma l'influenza de che?