giovedì 23 ottobre 2008

L'invidia del pane

Mi capita a mensa di osservare gli altri che mangiano. Lasciamo perdere la pasta, cucinata in tutti i modi, le patate o frutta come l'uva.


Credo di essere affetto da un complesso studiato anche da Freud: l'Invidia del Pane !

Hasta la vista

Mi sta calando, lo sento. No, non parlo della libido, ma della vista ! da un po' di giorni nemmeno con gli occhiali "da vicino" vedo bene lo schermo del computer: così lo allontano un poco. Ma in quel modo i caratteri diventano più piccoli e quindi più difficili da leggere ! Allora che faccio ? ingrandisco i caratteri. Poi allontano lo schermo. Poi ingrandisco. Fra poco mi troverò a digitare su un cartello pubblicitario 6 metri per 3 distante 10 metri !


Meno male che ho le braccia abbastanza lunghe !

mercoledì 22 ottobre 2008

Elettronica avanzata

La mia automobile è piena di elettronica: elettronico il pannello di controllo, elettronica la ricerca delle stazioni radio, elettronico il controllo del motore. Ecco. Quando l'elettronica ti avverte, garbatamente "anomalia controllo motore", che fai ? porti la macchina dal meccanico, no ? quello se la tiene fino a sera, poi te la riconsegna sentenziando: "sì, era solo un filo staccato". Vabbè. Per qualche giorno tutto bene. Poi ricomincia, ma stavolta il sintomo è "aggiungere liq refrig" (sic !). Ma come ! è appena uscita dal meccanico, avrà controllato i livelli, inclusa l'acqua del circuito di raffreddamento ! o almeno, tu credi che quel sibillino "liq refrig" sia ciò che nelle macchine senza elettronica si chiamava "l'acqua del radiatore". Vabbè, pazienza: ti procuri una bottiglia, la riempi d'acqua e aggiungi "liq refrig". Tutto bene. Ma solo per un po'. Poi ricompaiono entrambi i messaggi, alternati un po' casualmente: "anomalia controllo motore", bip-bip-bip ... "aggiungere liq refrig" bip-bip-bip ! E allora ! che gran rottura di bip ! prendi la bottiglia da 1,5 litri (misura europea garantita dalla solita "e" vicino alla scritta "1,5 l") e la scarichi tutta dentro al serbatoio dell'acqua, che trobocca.


Che ti credevi ! per un chilometro non succede niente, poi ricomincia... bip-bip-bip !!!


Si chiama "elettronica avanzata": infatti non sapevano a chi darla.

domenica 19 ottobre 2008

Il Gioco dell'Oca

Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a persone realmente esistenti o esistite è "puramente casuale". Cazzo !


Si dice che gli antichi Samurai giapponesi si dilettassero nel sodomizzare le Oche e poi, mentre ancora non avevano portato a termine l'opera, nel tagliare di netto, con la famosa spada "katana", il collo delle suddette Oche: in quel modo, l'Oca di turno si agitava e il Samurai godeva dell'orgasmo senza sporcarsi le mani.

Prendete una giovane carina, magari straniera, magari chissà come attratta in un giro di feste, festini: alcol e droga insomma. Prendete poi altri giovani molto più avvezzi a cocaina e festini "estremi", magari a loro volta attratti dalla prospettiva di facili guadagni ottenibili realizzando filmini "hard". Immaginate che una notte la giovane di cui sopra venga "selezionata" per fare il "gioco dell'Oca" giapponese, magari un po' simulato, solo quel tanto che basta per rendere il filmino abbastanza realistico.


Può capitare che qualcosa vada storto. Che quel coltellaccio usato al posto della "katana" sfugga di mano e penetri nel collo della ragazza, tagliando di netto la giugulare. Schizza un sacco di sangue in giro. Ci sono testimoni scomodi, anche se tutti più o meno colpevoli o complici. Non è nemmeno tanto facile rappezzare una storia da raccontare alla Polizia, quando si accorgerà dell'accaduto. Bisogna pensare agli alibi e agli eventuali depistaggi, magari col solito metodo "all'italiana" (quanti processi sono stati insabbiati "grazie" a interventi più o meno mascherati di certi politici ?). Insomma, un casino.


E il filmino nemmeno lo puoi più smerciare !

sabato 18 ottobre 2008

Oppure

Oppure mi tengo i miei pensieri dentro, che non interessano nessuno.


Ognuno scrive pezzi di sé, di come si vorrebbe, di come vede e sente, di com'è o crede di essere.


La veglia e il sonno si alternano, a volte si sovrappongono: i desideri discendono da sensazioni e generano sogni. I sogni si trasformano spesso in delusioni. Com'è strana tutta questa potenza della mente che va sprecata. L'uomo è un evento complicato, improbabile, poco comprensibile. Eppure basta un click per uccidere un uomo, per buttare una coscienza nel buio baratro da cui non farà ritorno.


Oppure non si riesce ad essere completamente razionali.

giovedì 16 ottobre 2008

Analfabeti

Italiani: un popolo di santi, poeti, navigatori ? No ! Un popolo di analfabeti ! Almeno stando a come si comportano certe strutture pubbliche (ASL, Ospedali), che spostano le casse per il pagamento dei ticket (fin qui nulla di male), ma il cartello "le casse sono state spostate nell'edificio di fronte" lo mettono dentro il vecchio edificio, e non all'ingresso: forse pensano che è inutile, perché non sappiamo leggere ?


Le stesse strutture, poi, non informano il pubblico sul fatto che "certe visite" vanno prenotate per telefono, ma ti fanno fare 1 ora di coda (alle casse, appunto) e poi, dopo inopportuna ramanzina, ti consegnano un fogliettino con numeri e orari. Anche qui, sono convinti che un cartello in bella mostra non sarebbe comprensibile al "pubblico".


E vogliamo parlare delle prenotazioni ? Una visita "urgente" viene prenotata a distanza di 2 mesi: forse ottimizzano, pensando che uno nel frattempo potrebbe essere morto ? Oppure... ma no, quello a cui sto pensando sarebbe un reato: "interesse privato in atti pubblici" !


Rientro, silenziosamente ma non troppo, nella massa di utenti analfabeti.

Credevo fosse infarto ...

Credevo fosse infarto, invece era un calesse. Forse quel genio di Troisi ci avrebbe scritto un film. Io invece mi sono svegliato sabato con un brutto dolore al petto, e ho trascorso una brutta giornata al prontosoccorso. Dopo 7-8 buchi in varie parti delle braccia e oltre 12 ore passate là dentro, la Medicina Ufficiale ha decretato che non si trattava di infarto né di altro evento cardio-circolatorio.


Mi sto riprendendo. No, non sto girando un film da solo su me stesso. Sto lentamente superando quell'atmosfera surreale che mi prende ogni volta che "qualcosa" mette in discussione il mio credermi "eterno e inalterabile".


D'altra parte, solo i depressi pensano continuamente alla Morte. Gli altri ci pensano saltuariamente, come se non gli appartenesse.


Sono la solita Fenice, che risorge dalle proprie ceneri, anche se stavolta le ceneri erano di un fuoco fatuo. Meglio. Respiro, a tratti con una certa fatica. Salgo scale e rampe, porto pesi. Tutto regolare. Guido, porto mia figlia a scuola. Faccio la spesa, pulisco casa (poco, in verità). Stendo i panni rossi e quelli blu separatamente, dopo averli lavati separatamente nella lavatrice.


Ma non chiedetemi di tornare a lavorare: non fino a lunedì.

lunedì 13 ottobre 2008

Casi della vita

11102008

C'è chi nella vita si mangia il fegato.

A me invece è morto il pancreas.

Addio cioccolata !

venerdì 10 ottobre 2008

Come si sono estinti i Dinosauri

Rimane ancora un mistero, nonostante siano stati fatti studi basati sui ritrovamenti archeologici e paleontologici. Secondo me, un fatto è innegabile: improvvisamente, non erano più compatibili con l'ambiente circostante.


La stessa cosa si potrebbe dire dell'economia globale che, a caso o per volontà di alcuni, si è andata creando in questi ultimi 30-40 anni.


Se non è compatibile con l'ambiente circostante, è destinata a scomparire. Portandosi appresso l'umanità oppure (meglio) da sola.

domenica 5 ottobre 2008

Prima di mettermi a lavare i piatti

Non c'è lavastoviglie, in questa casa. Forse per farmi sentire ancor più precario. Sono stanco come in quelle mattine in cui. La lavatrice gira i suoi panni, immaginando che siano miei. Fuori il cielo mente una giornata di sole, con tanto di vento freddo e strisce di nuvole pronte a condensarsi in temporale con grandine. La mia coscienza scorre un "backlog" di doveri non adempiuti che è più lungo di quello del software Microsoft.


Prima di mettermi a lavare i piatti di ieri, mi siedo di fronte a questo schermo e scrivo. Non mi interessa chi mi leggerà. Ho buttato un'oretta del mio tempo.


Mi sento ricco di tempo, anche se non lo sono affatto.

sabato 4 ottobre 2008

Buoni propositi

Ci penserò... domani.