sabato 27 dicembre 2008

Scampato




Mio nonno Giuseppe (Peppino, per tutti) all'epoca lavorava già nelle Regie Ferrovie dello Stato, e perciò si trovava lontano da casa.


Se non fosse per questo, sarebbe morto come tutti i suoi parenti, quel 28 dicembre 1908, a Messina.


E io non sarei qui. Scampato. Come quando mio padre riuscì a fuggire ai nazisti, attraversando a piedi le Alpi. Ma questa è un'altra storia.


Ecco perché adoro i treni.

Screensaver

Tanti raggi di sole accecano oggi il mio non-vedere. Si stacca ogni cosa dagli sfondi predefiniti delle mie windows. Aleggia per un po', naviga qua e là, si posa lo sguardo insonnolito.


E poi, screensaver.

venerdì 26 dicembre 2008

Passerotti

Passerò, chissà, l'aspirapolvere. Giusto per togliere le tracce visibili (a me visibili, da miope) delle mie attività casalinghe. Non darò lo straccio in terra: potrei sentirmi troppo simile a lui. I miei pezzi, oggi, sono volati via nel vento, in questo vento freddo che trascina le nuvole nel cielo e porta aria nuova d'inverno in questo inverno appena cominciato.


Aria fredda dai balcani: ma che saranno mai i balcani, terrazzini delle cucce da cui i nostri fedeli amici ci osservano ?


Aria di origine artica: quella che viene dall'artichità, artìchi greci, artìchi romani, le famose trombe (d'aria) etrusche.


Non importa tutto questo: le dogane sono chiuse. Le chiuse impediscono il deflusso delle acque, non come lo sciacquone del cesso. Se cessa il vento forse nevica. Sotto la neve un passerotto cerca qualcosa da mangiare. Più lontano un altro passerotto spaventato da nulla vola via.


E tu mi hai detto: "Passerotti a trovare".

lunedì 22 dicembre 2008

La talpa

Sono come una talpa: scavo il mio cunicolo attraverso questo tempo buio delle Feste Comandate, sperando che nessuno mi trovi e che i vermi siano abbondanti.


Il letargo è degli Orsi.

domenica 14 dicembre 2008

Letterina a B.N.

Caro Babbo Natale, vorrei scriverti una letterina, quest'anno. Mica come gli altri anni che la letterina non te la scrivevo però i regali arrivavano lo stesso ! Ho già comprato il francobollo, e spero che sia ancora valido fra qualche giorno quando ti spedirò questa letterina. Al massimo, la metterò vicino al camino, così la troverai quando arrivi. Ma io non ho il camino ! Come facciamo ? Arriverai lo stesso ? Ho sentito in giro la gente che dice che c'è la crisi. Io non so che cos'è questa crisi, ma spero che non ti impedisca di arrivare. Anzi, vorrei che quest'anno tu non fossi bugiardo come gli anni scorsi: devi andare da tutti i bambini, non solo da quelli che dormono su un materasso in una casa riscaldata come faccio io ! Me lo prometti ? Vedi, è l'unica cosa che ti chiedo, quest'anno. Comportati bene, mi raccomando !


tuo

Carluccio

sabato 13 dicembre 2008

Mea culpa

Sono colpevole. Certo: ogni volta che salgo in macchina e avvio il motore sento il rumore silenzioso delle migliaia di morti necessarie a questa economia del petrolio, sento le grida disumane di umane creature costrette a vivere una vita che non è, una vita di stenti e di paura.


Sono colpevole. Tutte le comodità che mi circondano si basano sullo sfruttamento di altri uomini e donne, per non parlar dei bambini. La favola del commercio equo e solidale è ormai estinta da tempo.


Sono colpevole: scrivo su questo spazio strappato a lacrime di madri, al pianto silenzioso di infiniti orfani, al sudore e alla fatica di padri che non tornano la sera a casa, sapendosi sconfitti fin dall'alba.


Sono colevole di aver lasciato il potere in mano a persone senza scrupoli, pescecani grandi e piccoli sempre affamati e ciechi. Sono colpevole di non aver combattuto, di non alzarmi con un'ascia in mano e fare strage di questi immondi mali.


Sono colpevole, senza attenuanti e senza appello.

venerdì 12 dicembre 2008

Un venerdì

Oggi voglio raccontare la mia giornata.


Dopo un avvio di mattina solito (prendi e porta la figlia piccola a scuola) mi sono tuffato (è il caso di dirlo, vista l'acqua straboccante ovunque) nel traffico cittadino e sono andato dal meccanico-carrozziere per avviare la pratica di riparazione dell'auto (va fatto entro 60 giorni dall'incidente, e stavano scadendo...): le tizie della reception stavano litigando fra loro ed hanno continuato in mia presenza, poi alla fine una si è pentita ed è venuta con me a fare i rilievi sulla carrozzeria.


Di seguito sono passato in sede (dove non vado mai, perché lavoro dal cliente) per avviare la pratica di rinnovo del leasing (che scade a marzo) perché dove lavoro di solito non ho né stampante né fax: nemmeno a farlo apposta, stavano senza corrente e così non ho potuto fare nulla, a parte ritirare la posta, i ticket restaurant e la busta paga giacente (almeno so quanti giorni di ferie mi avanzano...).


Poi sono andato presso la sede di un altro cliente per una riunione pallosissima e inconcludente, che si è protratta fino alle 13.


Dopo, visto che il mio collega "venditore" aveva preso un appuntamento nel pomeriggio col "mio" cliente in una delle sedi (la più lontana, ovviamente) ho ripreso la macchina e mi sono avviato là .... peccato che la pioggia o chissà che avevano provocato un bell'incidente e mi sono fatto 8 km di coda (praticamente fermo); così sono arrivato alle 14.30 quando la mensa era già chiusa ! ho mangiato un pezzo di pizza per strada (dovrei evitare la pizza come la peste, ma non c'era altro).


Infine, ho atteso il mio collega e abbiamo fatto la stramaledetta riunione col cliente.


Per ultimo, sono tornato a casa, nel traffico impazzito di una Roma semi-allagata e comunque impaurita dai proclami del sindaco che prevedono straripamenti a orario.


Ho fatto appena in tempo a passare in farmacia, che stava chiudendo.


A casa avevo solo due fettine di carne già un po' scura per i giorni passati in frigorifero: l'ho cotta lo stesso e che Dio me la mandi buona (il pane era finito !).


Ora sono qui e sgranocchio pistacchi salati: chissà, magari mi torna l'ipertensione e così mantengo la tessera con l'esenzione !!!

giovedì 11 dicembre 2008

Letargo

Ho sempre sognato un incantesimo, una magia che mi facesse addormentare diciamo il 20 dicembre (ma pure il 15) e risvegliare il 7 gennaio (se poi si tratta dell'8 o del 10 va bene lo stesso).


Sarebbe magnifico poter saltare a piè pari la "multicolore e sonora festa del Natale" e annessi. Quando fa freddo ho solo voglia di dormire. Quando piove a vento e fa freddo (come s'è incaponito a fare quest'anno) ancora di più: vorrei dormire con il letto sopra la stufa, come fanno (o facevano) in Russia.


Forse discendo da un orso e quelli, d'inverno, vanno il letargo.


Vabbè, torno a sgranocchiar noccioline.

giovedì 4 dicembre 2008

Astratta negazione

Basta una goccia

una strisciolina

quant'è dolce te stesso

Natale s'avvicina.


Basta pungersi bene

una gocciolina

capillari violati

come Supermercati.


Basta avere il dolore

alle soglie del cuore

insicuro futuro

Capitale e Lavoro.


Basta, basta ! Ti prego !

io che nessuno prego

corpo d'anima intatto

tengo il segno e lo nego.

mercoledì 3 dicembre 2008

Le mie preziose mani

Ogni giorno le ammiro, in silenzio. Fanno di tutto per me e di tutto mi parlano. Quando riesco ad usarle per parlare a qualcuno, sento che il Destino è compiuto. Quando lo Spirito si mani-festa in loro, è davvero una Festa.


Nella loro potenza le adoro.