giovedì 24 marzo 2016

Gaetano

Non lo conoscevo di persona, ma in un paesino di cinquemila abitanti tutti si conoscono. Gestiva un negozietto in cui vendeva piccoli monili, spille, collane, che costruiva con le sue mani. Molte volte lo avevo visto spingere la carrozzella col figlio adolescente gravemente handicappato per le vie del paese, nelle giornate di sole. Per il resto, quel suo amato figlio stava con lui nel negozio. Sembrava più vecchio di me, e invece aveva solo sessant'anni: di sicuro una vita di sacrifici per il figlio lo aveva segnato profondamente. Pochi mesi fa chiuse improvvisamente il negozio e non si vide più in giro. Si sparse la voce che era malato. Molti si chiesero che fine avrebbe fatto quel figlio. Ieri se n'è andato, in grazia e in silenzio, così come era vissuto. Spero che l'umile incerta preghiera di un miscredente come me gli abbia comunque fatto piacere. Ciao Gaetano. 

sabato 19 marzo 2016

Un sogno

Stanotte ho fatto un sogno. Andavo a un colloquio di lavoro con una mia amica (non so che amica, ma nel sogno era mia amica). Un palazzo grande, avevo appuntamento col Direttore Generale di un qualche Ente Pubblico. Entrando, dico alla mia amica, in tono ironico: "Se ci prendono, dopo me la dai, vero?" usando un linguaggio che non mi è solito.


C'era una porta chiusa. Arriva un tizio e la apre per entrare. Allora lo fermo e gli dico: "Salve, abbiamo un appuntamento col Direttore Generale". Ci fa entrare e ci dice di aspettare lì. Poco dopo arriva il Direttore Generale, che ci fa segno di entrare nel suo ufficio. Però subito dopo arriva il suo scagnozzo (quante cose si sanno in un sogno, anche senza saperle!) che gli prospetta non so quale problema. Allora il Direttore Generale ci chiede di attenderlo fuori dal suo ufficio. Gli chiedo se possiamo aspettare in una bibliotechina che avevo notato poco distante, lui ci consegna un libro ciascuno e ci dice "Certo, intanto leggete questi".



Con la mia amica ci sediamo su un divanetto della bibliotechina, e all'improvviso lei mi fa: "Limoniamo?" e io le rispondo: "E me lo chiedi?". Ci diamo da fare un bel po', poi mi sono svegliato.