lunedì 29 ottobre 2007

Diritto di ambiguità ?

Quando parlo di "ipocrisia", di solito si fa finta di non capire. Eppure mi sembra abbastanza condivisibile il concetto di "non fare quello che si dice, e non dire quello che si fa".

Il comportamento "ambiguo" in questo senso mi provoca allergia. Allo stato fisico.

Quello che non capisco, e che mi fa arrabbiare, è perché non se ne stanno alla larga da me.

domenica 28 ottobre 2007

Aforisma in blu

La vita è fatta di abitudini ...
che cambiano continuamente.

mercoledì 24 ottobre 2007

Parto

Parto per destinazione lontana.

Perché ? Perché mi sono rotto il cazzo di mezze-cose. Mezze-disponibilità, mezze-parole, mezzi-sentimenti. Può darsi che anch'io sia carente in qualcosa. Ma nessuno mi ha mai chiesto "di più": vuol dire che non interessava, il "di più" che avrei potuto dare. E allora vaffanculo al mondo. Non mi piace né essere denigrato né sopportato. Non mi piacciono quelli che mi dicono "sì" tanto per dire. Il "sì" è una parola importante, la più importante. Il "sì" è sacro, e va difeso con le unghie e coi denti. Io ne dico e ne ho detti pochissimi, ma tutti allo stesso modo: con amore. Con il mio amore. Se non va bene o non piace, non è un mio problema.

martedì 23 ottobre 2007

Acustica

"Com'è difficile restare calmi e indifferenti
quando tutti intorno fanno rumore !"
(F.Battiato)

La vita va, senza chiedere il permesso, e ognuno crede di averla vinta solo perché a sera si ritrova ancora vivo.

Molti, troppi strillano sperando che valga la Legge del "Chi Grida più Forte". Nell'immediato, forse. Poi si vedrà. Ne passa di acqua sotto i ponti, e "ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne immagini la vostra filosofia", o peggio.

Durante la stagione fredda di solito non faccio "investimenti". Cerco di sopravvivere, ed è già difficile cercar di non sentire i doloretti alle ossa, alla schiena. C'è sempre qualche strano virus in agguato, pronto a togliermi il gusto delle caldarroste o il piacere dei dolci di Natale.

Potessi andare in letargo, lo farei. Fino a metà marzo.

Eviterei così anche di stressarmi il nervo acustico, sottoposto alle grida dei mille beoti che purtroppo mi capita di incontrare quotidianamente.

Dopo oltre cinquant'anni, spero ancora che si scannino fra loro. Invano.

lunedì 22 ottobre 2007

Gioca con me

Già, tu credevi di poterlo fare. Gioca con me, non saresti la prima, né l'unica. A quanto pare ispiro proprio quel sentimento lì. Così strano, per me, riconoscerlo. Sarà perché mi specchio raramente, sarà che non mi piace specchiarmi perché mi rimanda di me un'immagine che non mi appartiene, come qualcosa che riguarda gli altri.

Presuntuoso, lo sono sempre stato. Sarà il carattere, sarà lo snobismo che mi ha insegnato mio padre, insieme ai biberon di latte in polvere che non mi ha mai dato, lui. Sarà che mia madre amava farmi partecipe dei dettagli riguardanti la mia crescita, quasi fossi una malattia cronica da cui non sarebbe più guarita.

Respiravo povertà, non solo e non tanto quella materiale, che si tocca e che vuota la pancia, ma quella che inchioda, paralizza, rende impotenti di fronte al mondo grande e cattivo, intorno.

Una vita in apnea. Volevo farne il titolo di un racconto autobiografico. Magari ci riuscissi. A scriverlo, intendo. Parlo e parlo di me, ma riuscire a mettere in fila un bel discorso, con tutti i "prima" e i "dopo" e gli "invece" e i "nonostante" non è affatto facile. Forse impossibile, per me.

Respiro. Di nascosto: ho respirato di nascosto da quando mi sono reso conto che mia madre ascoltava il mio respiro di notte, per sapere se ero ancora vivo. Così le facevo prendere spesso uno spavento. Apnea, respiro muto, senza far rumore.

Però quel sogno di attraversare la vita passando inosservato posso dire di averlo fallito, nel peggiore dei modi.

Sarà forse un destino, ma non so accettarlo, quello di non restare indifferente a nessuno che mi conosca. Misteri dell'essere.

Gioca, gioca con me. Mi rassegno, so farlo benissimo. Anzi, non so fare altro nella vita.

E non cambia la musica.

Aforisma

Che strani gli esseri umani: quando hanno ciò che non vogliono, cominciano a volere ciò che non hanno.

giovedì 18 ottobre 2007

Il segno

Che cosa farò da grande ?

Ma tu che ne sai dei pensieri, dei sentimenti che sbattono dentro il mio cuore, la testa ! Suvvia, mi credi così come sembro, così razionale. E ti sbagli. Perché cerco di farli per sbaglio, io, i miei errori. Non è da tutti, sai ? Molti non si rendono conto. E ne fanno. E feriscono.

Coscienza: per me, è l'unica "cosa" che conta. Il resto è vuota finzione. Mi lavo, mi vesto, a volte mi faccio la barba. Quisquilie. Eppure mi prendono, mi danno per buono, per questo. In-di-stin-ta-men-te. Non c'è scampo. Addio antipasti di mare. E poi lo diceva pure Gilberto Govi: l'antipasto è il contrario del pasto.

So domare un leone ? Sodoma, Re Leone: due film, mi sembra. Perdo la memoria: perciò riesco a perdonare. Gli inglesi lo sanno: Forget, Forgive. Ferite che non guariscono. Piaghe dell'anima.

Oh, sì: puoi metterti a ridere, parlo dell'anima. Sempre meno ridicola di questo stupido corpo: un sacco informe che non sa mai cosa fare, che non ha coscienza nemmeno di sé stesso, che ... lasciamo perdere, tanto non mi segui.

Non sanguina più: ho le piastrine alte. Farà la crosta, forse la staccherò. La rifarà. Se la stacco troppo in fretta o troppe volte, resterà il segno.

Oppure, il segno è già rimasto.

martedì 16 ottobre 2007

3MSC

Tre Metri Sotto il Culo. Là vivono i topi della Metropolitana. Forse loro ne conoscono i segreti. Raccolgono i pensieri di tutti i passeggeri che transitano durante il giorno: allegri, tristi, indifferenti, annoiati, stressati. Si entra e si esce, si corre. E loro, i topi, corrono là sotto, sempre pronti a cogliere i pensieri, a trasportarli al sicuro, là dove non possano più rivedere la luce del sole, là dove ogni segreto resti segreto, al di fuori del cuore dove è stato generato. Un bel viaggio: da 3 decimetri sopra il cuore a 3 metri sotto il culo.

e-hamlet

To go or not to go:
this is the Google !

martedì 9 ottobre 2007

Neanche

e quello che era scritto a penna
è già da cancellare
è come l'amore
va di tasca in tasca come l'accendino vuole
ti ritorna quando non hai niente da appicciare
se escludiamo il poco che rimane

Tutto cambia e tutto cambierà. La speranza di far da spettatore ormai puoi buttarla dentro al cesso.

Non c'è pace fra gli ulivi, ma nemmeno nella savana. Non c'è pace nel deserto, non c'è pace in mezzo al mare. Quel mare di merda di cui non senti più neanche la puzza.

N-V-day

Odio i telefoni cellulari. Odio ancor di più tutti gli "automatismi" di aggiornamento dei vari aggeggi infernali da cui siamo ogni giorno di più circondati.

Ieri sera il mio telefono cellulare mi mandava continui messaggi "memoria insufficiente". Ovviamente la memoria del suddetto telefono cellulare era come sempre mezza vuota.

Stamattina è partito "automaticamente" l'aggiornamento software, che ha provveduto a cancellare ogni e qualsiasi preesistente "personalizzazione", inclusa la mia preziosissima rubrica telefonica.

Lo dico con piacere, anche se ovviamente senza speranze: Nokia, vaffanculo !

domenica 7 ottobre 2007

A me stesso

Sempre qui a discutere se sono "razionale" o "passionale", se mi piace essere opportunista oppure fraterno, se ...

In fondo, fin da piccolo il mio scopo nella vita è stato passare inosservato il più possibile, e posso dire per esperienza di non esserci riuscito nemmeno un po'. Non so se questo mi fa piacere o dispiacere.

Tutto sommato, la realtà ha sempre ragione, anche quando la ragione non vede la realtà. Tutto sommato, può darsi che siamo semplicemente scimmie un po' strane, gelose, presuntuose. bizzarre. Mi piace l'espressione "tutto sommato": dà l'impressione che si sia arrivati al capolinea, che ci si possa voltare indietro e tirare le somme.

Ho scoperto tardivamente che si possono avere "sogni", nella vita, e che "inseguire un sogno" è considerato cosa ammirevole. Detto così, mi lascia indifferente. Penso che la volontà sia più importante di qualsiasi "sogno".

Ho sbagliato ? Forse. Sono pentito ? Micatanto. Sto bene con me, e questo mi sembra un gran traguardo, in un mondo pieno di gente che soffre principalmente perché non è contenta di come è. Io soffro quando non posso fare ciò che voglio, e non discuto se ciò che voglio è buono o cattivo. Tanto, quasi sempre è buono, e in ogni caso non fa male a nessuno.

Sempre qui a parlare di me stesso, con me stesso: l'unico che mi sta pazientemente a sentire.

venerdì 5 ottobre 2007

Epitteto

Epitteto (Ἐπίκτητος) è stato un importante filosofo stoico dell'antichità.

Tra l'altro scrisse:

"Tra le cose che esistono, le une dipendono da noi, le altre non dipendono da noi. Dipendono da noi: giudizio di valore, impulso ad agire, desiderio, avversione, e in una parola, tutti quelli che sono propriamente fatti nostri. Non dipendono da noi: il corpo, i nostri possedimenti, le opinioni che gli altri hanno di noi, le cariche pubbliche e, in una parola, tutti quelli che non sono propriamente fatti nostri".

"Ricordati dunque che, se credi che le cose che sono per natura in uno stato di schiavitù siano libere e che le cose che ti sono estranee siano tue, sarai ostacolato nell'agire, ti troverai in uno stato di tristezza e di inquietudine, e rimprovererai dio e gli uomini. Se al contratio pensi che sia tuo solo ciò che è tuo, e che ciò che ti è estraneo - come in effetti è - ti sia estraneo, nessuno potrà più esercitare alcuna costrizione su di te, nessuno potrà più ostacolarti, non muoverai più rimproveri a nessuno, non accuserai più nessuno, non farai più nulla contro la tua volontà, nessuno ti danneggerà, non avrai più nemici, perché non subirai più alcun danno".

(massime 1 e 3 del "Manuale" di Epitteto).

Dal suo nome deriva, per antonomasia, il termine "epiteto" (sostantivo o locuzione che accompagna e qualifica un nome; per estensione, anche: ingiuria, insulto). Esempio: "bamboccioni", riferito a persone maggiorenni che vivono in casa con i genitori. Altro esempio: "coglioni", riferito ad elettori di una certa parte politica.

Cambia il soggetto, ma non il (mancato) rispetto verso i propri concittadini.

giovedì 4 ottobre 2007

o tempora o mores

sul menu della pizzeria c'era scritto: pizza duestagioni

non esistono più le mezze stagioni !