lunedì 16 giugno 2014

la cura interrotta

In genere sono un bravo paziente: quando il medico mi assegna una cura, la seguo scrupolosamente fino alla fine. Per le altre iniziative che intraprendo per il mio benessere non posso dire altrettanto. Sono sicuro che, se mi iscrivessi in piscina, ci andrei forse per il primo mese, poi basta.

Un tempo avevo sul comodino una pila di libri iniziati e lasciati a metà, forse due terzi. Ho imparato a leggerne uno per volta, e soprattutto ho imparato a procurarmi libri che mi interessano e che leggo tutti di seguito.

Anche per molte altre cose della mia vita succede lo stesso: mi piace quando le cose iniziano ad accadere, poi perdo interesse, a meno che non riesca a vederle come un continuo inizio. D'altra parte è vero che nessuno riesce a nutrire interesse continuativamente per tante cose diverse. Molte persone, che io sappia, hanno un singolo interesse, tutto il resto è noiosa quotidianità. Il mio hobby principale è dare inizio. Non importa a che cosa: di solito cerco di fare in modo che siano cose significative, ma non sempre.

Così succede che smetto, magari poi riprendo, poi smetto, poi decido se è davvero il caso di continuare la cura oppure di interromperla.