Non voglio parlar di me stesso più di quanto non abbia voglia di tacerne, Polonio.
La Vita, la mia vita, è stata tutta un continuo correre e rincorrere, un mettersi alla prova anche dopo aver vinto mille e mille battaglie, anche dopo quelle sconfitte che mai ricorderò.
Ora basta. È tempo di meditazione. Nessuna furia potrà scuotermi da questo stato di beato ascolto di me stesso, della parte più misteriosa e intima di me.
Voi che ancora volete, continuate pure a spremere passioni, agitazioni e affanni dalle vostre misere vite. Ma non cercate di coivolgermi. Non vi capisco, non vi ho mai capito, in ogni caso non vi comprendo più.
Porterò le mie pene in silenzio. E non saprete di che materia sono composte. Perché a nessuno le confesserò, se non a me stesso.