venerdì 29 maggio 2009

La crisi

"Ogni riferimento a nomi, luoghi e persone realmente esistenti è puramente casuale, essendo frutto della mente malata di chi scrive. Altri riferimenti, invece, a fatti e situazioni sono purtroppo reali, molto reali."


Ciao, mi chiamo Claudia, e vivo a Pisa. Non me ne frega un cazzo della "crisi". Ho quasi 27 anni e vivo ancora a casa dei miei, perché non posso permettermi altro. Vesto con jeans e magliette per lo stesso motivo. Non ho la macchina né il motorino, e per andare a lavorare al Call Center prendo l'autobus. La scorsa settimana avevo appena finito il "turno 3", dalle 15 alle 22, e stavo aspettando l'autobus alla solita fermata. Era quasi buio. Non c'era nessuno. Mi hanno acchiappata di sorpresa. Saranno stati quattro, forse di più. Dietro un cespuglio lì vicino mi hanno violentata, ripetutamente, tutti. Poi sono scappati. Al prontosoccorso mi hanno medicata e dimessa il giorno dopo. Dicono di tornare fra 5 giorni per il risultato del test di gravidanza e per quello dell'AIDS, e di rifarlo comunque fra qualche mese, per scongiurare l' "effetto finestra". L'unico effetto che mi fa una finestra adesso quando la vedo è la tentazione di buttarmi di sotto e farla finita. Al lavoro hanno visto i lividi e le medicazioni, hanno saputo dell'aggressione e mi hanno detto che per ora non hanno più bisogno di me: mi faranno sapere, semmai, fra un po'. Il mio fidanzato mi ha lasciata, dicendo che non vuole sposare una troia. Meglio così, tanto mi trattava già male prima. Adesso quando vedo gli uomini mi viene da vomitare. Non voglio finire a fare la mignotta, ma la pensione di mio padre non basta per tutti e tre. Nemmeno lo spaccio mi riuscirebbe bene: sono troppo ingenua. Oggi stavo per mettermi in tasca qualcosa al supermercato, poi per fortuna mi sono accorta in tempo che c'erano le telecamere della sorveglianza e sono uscita "senza spesa".


Ecco, credo di averti spiegato perché non me ne frega un cazzo della crisi, a me.