Trivialità se ne scrivono tante, in questi giorni: anno vecchio, anno nuovo, auguri, migliore ...
Basterebbe fermarsi un attimo a riflettere, e sarebbe subito chiaro che si tratta di convenzioni: per milioni di altri esseri umani, con abitudini e culture differenti, il 31 dicembre (ammesso che il giorno di domani venga chiamato così) è un giorno come un altro.
Abbiamo bisogno di riti a cui appoggiare la nostra impotenza, l'ignoranza del futuro, la ristrettezza di pensiero e di azione?
Basterebbe impegnarsi per essere un pochino migliori tutti i giorni: non serve fare gli eroi, solo essere un pochino migliori. Tutti. Sempre. E non aver paura di sbagliare in prima persona, senza seguire a pecoroni nessun "profeta".