A proposito di Nucleare e di incidenti.
Ho imparato che quando le fonti "ufficiali" dicono che certe informazioni sono "delicate" vuol dire che stanno giocando col nostro culo e non vogliono condividere nemmeno quel poco che sanno.
I responsabili dell'impianto nucleare giapponese divenuto tristemente famoso in questi giorni non condividono le informazioni sul reale stato dei reattori. Oppure ne sanno troppo poco. In entrambi i casi, la situazione preoccupa.
D'altra parte, chiunque si occupi di sicurezza in maniera seria e professionale (in qualsiasi campo) sa che l'espressione "sicurezza assoluta" è un falso ideologico. Perciò il "nucleare sicuro" non esiste, così come non esiste l'automobile sicura, l'aeroplano sicuro e nemmeno il fiammifero sicuro. Si tratta allora di valutare i rischi a cui ci si espone di fronte a questi diversi casi. Non è discutendo attorno agli incidenti (nel nucleare come negli altri campi) che si possono valutare i rischi. Gli incidenti sono eventi che possono essere previsti fino a un certo punto. Per il resto c'è la Legge di Murphy. Il rischio invece dipende dalla probabilità di eventi negativi e (cosa spesso misconosciuta) dall'effetto che ciascuno di tali eventi può provocare (di solito si prende in considerazione il famoso "caso peggiore").
Esempio: so che se fumo una sigaretta, la probabilità che io mi ammali di tumore alle vie respiratorie aumenta di un tot. Nel caso in cui io mi ammali, le conseguenze (effetti) sono evidentemente piuttosto negative: si va dal peggioramento della qualità della vita (chemioterapia) fino alla morte.
Per dirla chiara: io personalmente sono contrario ad aumentare il mio rischio di morire di "certe" malattie (leucemie, cancro alla tiroide), quindi sono contrario alla costruzione di nuove centrali nucleari, indipendentemente da eventuali incidenti.
Per lo stesso motivo, sono fortemente interessato allo studio di metodi efficaci per evitare che le scorie radioattive dei diversi reattori oggi in funzione (nel mondo) possano aggravare i rischi per la salute. In questo campo, non mi sembra che si stia facendo molto, purtroppo.