lunedì 31 gennaio 2005

Non chiedetemi se sono felice

Ho fatto un esame della mia vita, per quello che mi ricordo: stavo cercando periodi continuativi (non attimi) in cui sono stato felice.

Da bambino: ho avuto una famiglia "normale", i miei erano da poco usciti (abbastanza traumatizzati) dalla guerra (sono nato nel 1954), e si portavano dietro tutta una serie di angosce tipiche (fame, povertà), che hanno tranquillamente scaricato sulla mia innocente infanzia.

Da adolescente: fui iscritto ad un Liceo del centro, frequentato da ragazzi di ben altre classi sociali; ciò nonostante, feci amicizie e, poiché a scuola andavo abbastanza bene, fui "maturo" anch'io (con voti bassi).

Negli anni dell'Università: dovetti subire un trasloco della mia famiglia da Roma a Milano e, poiché non mi era data la possibilità di restare a Roma da solo per proseguire gli studi, persi una sessione di esami e tutti gli amici che avevo; nonostante ciò, mi laureai in 4 anni, con un discreto punteggio. In quegli anni conobbi la ragazza che sarebbe poi diventata la mia prima moglie, e che mi introdusse (a modo suo) in molti dei misteri dsel sesso che ancora ricordo.

Successivamente, cominciai a lavorare: cambiai lavoro circa ogni 5 anni. I diversi ambienti erano per differenti motivi tutti piuttosto pesanti da sopportare. In quegli anni divorziai, riconoscendo l'innegabile incompatibilità con la mia prima moglie.

Dopo un periodo buio durato 3 anni, conobbi colei che sarebbe diventata la mia seconda moglie. In quei giorni posso dire di essermi sentito felice. Progettai di tornare a Roma e dopo non molto tempo ci riuscii. Un paio d'anni dopo ci sposammo.

A 40 anni ebbi il mio primo figlio, e non per caso. Cambiò la mia vita, come cambia a tutti quelli che hanno il primo figlio: nessun libro, nessun racconto può descrivere che cosa significa. Ebbi molti momenti di felicità, ma tutto divenne più faticoso: non dormire regolarmente, preoccuparsi per i vari malanni da cui tutti i neonati sono prima o poi affetti, farlo mangiare, farlo addormentare .. e poi arrivò la seconda, 15 mesi dopo, e 5 anni dopo la terza.

Gli ultimi 10 anni mi sembrano passati in un lampo. E temo che i prossimi 10 faranno altrettanto. Perciò meglio non chiedersi se sono felice. E non chiedetemelo neanche voi lettori.