sabato 14 marzo 2009

Coscienza d'amore

L'amore si insegna. Mia madre, più di ogni altro, lo sapeva, e me lo ha insegnato. O forse dovrei dire "insognato". Quando si sente solo il brontolio dello stomaco, quando si arriva a credere che la vita è sopravanzare il prossimo, perché non ce n'è abbastanza, allora si smette di sognare, si rinuncia ad amare.


Purtroppo c'è chi non ha mai conosciuto l'amore, perché non ne ha trovato intorno, perché non c'è stato nessuno vicino a insegnarglielo. Non serve molto tempo, basta un attimo. Purché sia profondo.


C'è anche chi all'amore rinuncia, non saprei in nome di che cosa: persone che hanno già tutto, improvvisamente decidono di privarsi del bene più grande, dell'unico che veramente nessuna moneta potrà mai comprare. Questi sono i peggiori, perché cercano anche di uccidere il senso d'amore presente negli altri, e troppo spesso riescono.


Sappiamo che tutto questo improbabile straordinario mondo che abbiamo attorno, dovrà un giorno finire: compresi noi stessi, i nostri discendenti e tutto quello che avremo fatto e lasciato ai posteri.


Dipende soltanto se vogliamo che nel conto finale prevalga l'amore oppure il vuoto del nulla: dipende se in questa scintilla di attimo avremo cercato di rassenrenare le vite degli altri viandanti, oppure spolpato le loro carni come fiere arrabbiate.


Tanto, non cambierà altro che la nostra coscienza.