Da una conversazione con un collega quasi coetaneo. Siamo partiti dallo sconforto per le recenti esternazioni riguardanti le pensioni prossime venture.
Ho passato la vita a "dovere". Non sono andato all'asilo perché non c'erano asili comunali nella mia borgata, e per quelli privati i miei non avevano i soldi. Anzi, mia madre, che aveva un lavoro come contabile, si era licenziata in occasione della mia nascita. Così ho passato tutta l'infanzia a "dovere" andare bene a scuola, per compensare i sacrifici dei miei.
Al Liceo ci sono potuto andare solo perché ero figlio unico: quante volte me l'hanno ricordato! E "dovevo" prendere la media del 7 o addirittura dell'otto per avere l'esenzione (parziale) dalle tasse scolastiche.
Per l'Università, ho scelto un Corso di Laurea di soli 4 anni perché "dovevo" finire presto e lavorare (anche perché volevo andarmene da quella casa). Per lo stesso motivo (più che per motivi "ideologici"), ho fatto il soldato semplice invece dell'allievo Ufficiale, ai tempi in cui tutto ciò era obbligatorio.
Per mia fortuna, ho sempre lavorato e ho sempre "dovuto" versare i contributi pensionistici, escluso un periodo di 4 anni in cui ero "free-lance" e i contributi non erano obbligatori.
Da quando sono diventato padre, ovviamente ho "dovuto" lavorare e cercare di migliorare la mia posizione, per assicurare un futuro decente ai figli.
Da moltissimi anni ho "dovuto" rinunciare al cinema e ad altri futili divertimenti, a favore della vita in famiglia.
Da quando mio padre è rimasto solo, "devo" in qualche modo occuparmi anche di lui. Con la sua ancora decente pensione riesce a garantirsi vitto e alloggio, ma non l'assistenza di cui ha bisogno 24 ore su 24.
Dopo 33 anni di attività e poche settimane di assenza per malattia, non posso certo definirmi assenteista.
Che cosa posso sperare per la mia Pensione? Mi farà vivere decentemente? E per quanto tempo (ammesso che stia bene in salute)? Dal ticket (obbligatorio) che ora pago per certe medicine (obbligatorie) sarò esentato? In tutto questo, quando ho iniziato a lavorare, mi avevano raccontato la favola che i contributi pensionistici vengono accumulati negli anni e che ognuno paga per la propria pensione. Invece, a un certo punto, ciò non è più stato vero. Ognuno ha cominciato a pagare per la pensione di chi era in pensione in quel momento, e qualcun altro avrebbe pagato per la mia pensione in futuro. E i soldi che avevo versato fino ad allora? E il mio sogno egualitario "da formica laboriosa"? Erano gli anni del Craxismo e dell'Italia governata in maniera scellerata. Ho persino "dovuto" accettare pezzi di carta (i BOT) in cambio di un pezzo del mio TFR. Ho dovuto subire un prelievo forzoso dal mio conto corrente. Mentre stavo mettendo da parte quel po' di soldi che servivano per comprare casa.
Che cos'altro può ancora essermi rubato? Che altro "devo" aspettarmi? O forse qualcuno spera che io muoia il giorno stesso in cui dovrei andare in Pensione. Farò il possibile per deluderlo.