Sono stato fatto oggetto, in questi giorni, di un paio di attacchi personali. Oh, niente di che, solo roba online. Però ho riflettuto.
1) A scuola ho avuto sempre buoni voti, pure studiando pochissimo. Quindi tanto deficiente non sono [*].
2) In trentacinque anni ininterrotti di lavoro, sono spesso stato lodato per le mie soluzioni brillanti (a volte senza ricevere un congruo corrispettivo economico, ma quella è un'altra storia). Quindi tanto inutile non sono [*].
3) I colleghi e gli amici mi adorano e anche oggi, a distanza di anni, mi ricordano con piacere e affetto. Quindi tanto asociale non sono [*].
4) Bene o male ho tirato su tre figli, che mi vogliono un mondo di bene e si stanno facendo strada nel mondo. Quindi tanto egoista non sono, meno che mai egocentrico [*].
Preferisco usare le mie capacità razionali, anche se non resto insensibile ai sentimenti. Valuto le critiche e non le prendo per buone al primo colpo: mi piace che mi convincano di che cosa ho sbagliato (se ho sbagliato), così come mi piace convincere, mai costringere. Queste sono caratteristiche che non cambierei per niente al mondo. Sono così: prendere o lasciare.
Ultimo ma non ultimo, non sopporto quelli che, arrivati al punto in cui dovrebbero "lasciare", allontanarsi spontaneamente da me, riprendersi la loro libertà e restituirmi la mia, invece mi restano attaccati come le cozze sullo scoglio. Di solito, se ne ho voglia, li faccio a pezzi piccoli, altrimenti comunque li stacco e lascio che tornino a vagare nel mare della loro incoerenza. E vaffanculo.
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Nota: [*] di questo sono stato "accusato".