E come tutti gli anni, anche quest'anno il Natale è arrivato.
Sempre triste, da quando non è più quello che facevo da bambino a casa di zio.
Sempre più triste, da quando non ci sono più i miei genitori.
Triste perché non riesco (più) nemmeno a trascorrerlo con i figli.
Triste perché la salute se ne va, anche più velocemente di quello che pensavo.
Triste come una parentesi da chiudere subito, prima che.
Passano gli anni, nella vana attesa, nell'ansia di crollare definitivamente fra i derelitti, dopo una vita in cui ho avuto sempre molto più di quello che mi serviva, in cui non ho chiesto nulla, non ho preteso nulla, nemmeno ciò che mi serviva. Passano, e cerco di non fare confronti con chi vedo: stanno tutti meglio di me, almeno sembra.
Tornerà un'altra Primavera, mai bella come certe che ho vissuto, ma sempre bella. Spero presto.