giovedì 20 dicembre 2018

Social Network

Da qualunque parte lo guardi, non riesco a trovare il senso dell'oggetto Social Network. Quando ero su FaceBook, l'unica esperienza degna di nota è stata partecipare a un gruppo di dializzati e trapiantati di reni, che gravitava nell'Emilia. Ci ero capitato per caso, seguendo una che avevo "conosciuto" sempre su FB. Erano abbastanza simpatici, mediamente, e anche se a volte si lamentavano per le loro patologie, riuscivano a trovare il lato divertente della vita. Una volta hanno anche organizzato una cena in una pizzeria di Reggio Emilia, a cui non ho partecipato a causa della lontananza e per motivi economici. A parte questo singolo episodio, terminato quando mi sono cancellato da FaceBook per altri motivi, non arrivo a comprendere l'entusiasmo di chi trova sui Social Network qualcosa di interessante. Ho vissuto in prima persona la stagione dei Blog, ero uno degli animatori di Roma Blogger Corner ai tempi di Splinder. Ogni tanto ci vedevamo a cena, si parlava di qualsiasi cosa, alcuni erano anche simpatici, qualcuno mi seguiva sul Blog e io seguivo i loro. Ogni tanto ci commentavamo. Anche lì c'erano dinamiche interpersonali di vario tipo: amicizie, avventure amorose di vario tipo, qualche scaramuccia (a cui non ho mai partecipato). Ma, come sanno benissimo anche le intelligenze artificiali e i sociologhi della rete, nonché gli esperti di comunicazione online, un Blog è una cosa completamente diversa da un Social Network. Non mi interessa qui fare la teoria dei Blog, si trova molto materiale in giro, anche in rete. Il fenomeno a cui non riesco a trovare una collocazione è il Social Network "di parole" (non quelli in qualche modo legati ad altre modalità espressive). Provo la stessa indifferenza che provavo nei confronti delle BBS (a cui infatti mai ho partecipato). Botta e risposta con perfetti sconosciuti: boh. Anche se poi a volte ci si ritrova intorno a un tavolo con la scusa di una pizza, quelli (e quelle) restano perfetti sconosciuti. Sarà che per fare amicizia ho altri canali, privilegio persone con cui ho qualcosa di reale in comune. Poi magari li ritrovo online. Eppure un paio di amicizie (vere) e un affetto (vero) sono nate online anche per me. Ma rispetto alle persone (?) che ho incontrato online sono tre su mille. Semplicemente perché con le altre 997 non avevo niente in comune, né ho trovato niente da mettere in comune. Non credo sia così facile trovare perfetti sconosciuti con cui avere qualcosa in comune. Penso che invece sia molto facile trovare perfetti sconosciuti con cui *illudersi* di avere qualcosa in comune, o peggio *fingere* di avere qualcosa in comune. E non è nelle mie corde: illudermi cerco di evitarlo, fingere mi riesce male quindi non lo faccio se non sono costretto.

Ma le maschere e i personaggi che inevitabilmente si creano (online sempre, IRL meno spesso) non contano? si pretende di essere una persona, interagendo solo a parole? oppure c'è tutta una realtà non detta, una rete di canali alternativi (a partire dai DM) che alterano questa realtà e la percezione che si riesce ad averne? e in tal caso, riesce difficile pensare che la alterino "a loro insaputa" o in buona fede...