Però: non digerisco quegli scrittori che, al contrario, giocano la loro arte prendendo spunto da situazioni estremamente negative, fino al parossismo irreale (surreale ? si prendono troppo sul serio !). Ci metto insieme anche esponenenti di altre arti come il cinema: in particolare, la cosiddetta letteratura "pulp", "trash" e via discorreggiando (tanto per restare in ... clima).
Mi chiedo: a che serve "rimestare nella melma" di sentimenti, paure, psicosi che purtroppo affliggono molti esseri umani ? Mi sembra come se un chirurgo si compiacesse di osservare i tumori che si trova ad operare, come se si augurase di trovarne in giro sempre di più.
Sarà mica una "Legge di Mercato" ? Sospetto che certi autori vogliano far leva su alcuni bassi istinti "voyeuristici", tanto per "far cassetta" ... Altro che cultura !