Ne uccide più la lingua che la spada. Aggiungerei che ferisce di più qualche parola detta o intesa male, di tutte le bombe intelligenti che ben conosciamo.
Siamo isole incomunicabili, universi separati da buchi neri che inghiottono ogni senso, siamo scimmie illuse che borbottano davanti allo specchio ed ogni tanto si affacciano a guardar dietro, come se cercassimo qualcuno che ci ascolti e davvero ci comprenda.
Che strano inutile esercizio studiare, a scuola, ciascuno il suo linguaggio. Letteratura. Giornali. Radio, TV. Parlare quotidiano, magari per vendere o comprare. Spesso per affermare la propria posizione, sopra, sotto o dentro agli altri.
Parlare per sopravvivere, e poi magari scrivere, e leggere, e rispondere. Echi di solitudine. Sprechi di un'attitudine che non considera quello che siamo veramente, né quello che vorremmo essere. Scimmie con una mente troppo invadente.