martedì 13 febbraio 2007

Dimenticherò

Dimenticherò il tuo passaggio: strappi e ferite non durano a lungo sulla mia pelle, abituata al disprezzo, all'insensibile trotto di mille scarponi.

Un altro piccolo pezzo della mia memoria sarà cancellato, riscritto, chissà. Un'altra notte e giorni e altri giorni levigheranno l'ennesima mia cicatrice. Mi laverò le mani, e i polsi, e il corpo, quasi non fosse mio, quasi ignorando quel colore rosso, scuro, quasi girando intorno a quel piccolo grande dolore, simile a tanti già visti e sentiti.

Non grido, io no: ho imparato a non farlo, a non dare soddisfazione. Io solo mi sento, io solo so e-sat-ta-men-te quello che provo. Ti do ragione, visto che di ragione hai scarsità e quindi bisogno.

Dimenticherò, col tempo oppure domani. Stanotte dimenticherò. Ancora una volta mi alzo dal fango. Ancora una volta cammino. Mi fermo osservando un tramonto, specchiandomi dentro al tramonto. Tra poco o tra molto sarò cancellato, riscritto. Non so. Non mi importa.

Di certo dimenticherò, lasciandoti credere che ti ho perdonato.