giovedì 18 ottobre 2007

Il segno

Che cosa farò da grande ?

Ma tu che ne sai dei pensieri, dei sentimenti che sbattono dentro il mio cuore, la testa ! Suvvia, mi credi così come sembro, così razionale. E ti sbagli. Perché cerco di farli per sbaglio, io, i miei errori. Non è da tutti, sai ? Molti non si rendono conto. E ne fanno. E feriscono.

Coscienza: per me, è l'unica "cosa" che conta. Il resto è vuota finzione. Mi lavo, mi vesto, a volte mi faccio la barba. Quisquilie. Eppure mi prendono, mi danno per buono, per questo. In-di-stin-ta-men-te. Non c'è scampo. Addio antipasti di mare. E poi lo diceva pure Gilberto Govi: l'antipasto è il contrario del pasto.

So domare un leone ? Sodoma, Re Leone: due film, mi sembra. Perdo la memoria: perciò riesco a perdonare. Gli inglesi lo sanno: Forget, Forgive. Ferite che non guariscono. Piaghe dell'anima.

Oh, sì: puoi metterti a ridere, parlo dell'anima. Sempre meno ridicola di questo stupido corpo: un sacco informe che non sa mai cosa fare, che non ha coscienza nemmeno di sé stesso, che ... lasciamo perdere, tanto non mi segui.

Non sanguina più: ho le piastrine alte. Farà la crosta, forse la staccherò. La rifarà. Se la stacco troppo in fretta o troppe volte, resterà il segno.

Oppure, il segno è già rimasto.