domenica 5 aprile 2009

Scrivo, ma poco

Una domenica come un'altra, qui. Scrivo poco, non come una volta, mi dicono. Sarà il tempo. Sarà la "crisi". Sarà che da casa la connessione wireless fa schifo, e dall'ufficio non ho l'ambiente giusto. Sarà.


Bisognerebbe aver fiducia nel futuro. E pochi come me ce l'hanno. Per il futuro dell'umanità. Ma per il mio personale futuro, molto meno. Forse mi restano una decina d'anni di "buono". Forse meno. Dovrò continuare a lavorare fino a tarda età, ammesso che ci arrivi. Vedrò i figli ancora "piccoli", troppo giovani forse per essersi fatti strada da soli. Se la caveranno, certo. Mica sono così sprovveduti. Mi rimpiangeranno, certo, quando non ci sarò più: ma non per questo mi sento più sereno.


Non ho molta fiducia nella medicina e nelle medicine. E nemmeno nelle magiche capacità del mio corpo di venirne fuori sempre bene. La decadenza è un processo inarrestabile. Solo i potenti riescono a farsi "rigenerare" e mantenersi sempre "giovani". Chi come me è nato "proletario", col tempo si consuma.


Non mi manca nulla, è vero. A volte mi diverto, perfino. Però questo senso di incompiuto mi accompagna sempre, come una musica sottile.


Sarà che la Primavera tarda ad arrivare.