Ma quanto ci facciamo condizionare dal mondo materiale, da tutto ciò che accade nella cosiddetta "vita di tutti i giorni" e perciò sembra importante?
Non vorrei sembrare platonico, idealista o mistico, ma qualcosa dentro di me si ribella all'idea che il mondo materiale sia "padrone" di tutto. A ben guardare, è questa la visione da cui è partito il marxismo, e pure il suo punto di maggior debolezza. Se si dimentica che il materialismo marxista è sempre dialettico (tesi, antitesi, sintesi) e mai assoluto, si cade nella più viscida giustificazione del capitalismo post-moderno (l'economia al potere e tutto il potere all'economia).
Se si sorvola sulla proprietà privata, o peggio la si dà per scontata, si finisce come è finita la cosiddetta sinistra (italiana, e non solo).
Questo è il nodo scorsoio che l'ha strangolata.