Dovrei trovarmi un nuovo lavoro. È più di un anno che dovrei. L'ho cercato, e un po' continuo ancora a cercarlo. Colloqui. Mi guardano strano, come se fossi un pesce fuor d'acqua. Poi arriva il solito "Le faremo sapere, arrivederci", cioè addio.
Da quando è arrivata questa batosta ho cambiato molte cose della mia vita. Alcune erano già cambiate prima, ma non era così pesante sopportare quei cambiamenti. Altra cosa è non avere più casa, nel senso di non avere più la possibilità economica di continuare ad avere una casa. Nella sfortuna, sono stato fortunato: non dormo sotto i ponti. Ma non sono contento.
Mi mancano molte cose, prima fra tutte la serenità. Non ho orizzonti, se non quelli immaginari che mi costruisco per non perire. Non credo che faccia bene alla salute doversi trascinare da un giorno all'altro senza poter credere a un domani, dipendendo dal capriccio di persone incapaci e incompetenti, adulatrici e ipocrite.
Ma sono qui nonostante. Passerà un altro inverno.