lunedì 5 dicembre 2011

Futuro

Nel mio futuro non c'è più la parola "futuro". Oggi è il 5 dicembre, e non so dove sarò né che cosa farò il 2 gennaio. Sarà un lunedì. Altro non mi è dato immaginare.

Si possono coltivare sogni, favole, illusioni, ma alla fine quello che conta è la realtà. Siamo immancabilmente incatenati in questa grotta dove Platone ci ha scovati, rivolti verso la parete, col fuoco alle spalle. Ombre, non vediamo che ombre.

Ma non tutti, sai? Qualcuno ha più potere, qualcuno ha il potere di voltarsi verso il fuoco e di guardare in faccia la realtà. Magari può modificarlo, quel fuoco: non spegnerlo, ma indirizzarlo a suo favore. Fino a quando. Nessuno si ritiene veramente responsabile delle proprie azioni, a parte i folli.

E così ritorniamo al nodo iniziale: responsabilità e follia.