Che poi uno si sveglia alle 6, si lava, si veste, prepara le colazioni, porta una figlia a scuola, affronta un'oretta di traffico cittadino, approda al sospirato parcheggio ... ma non è finita.
Sopravvive allegramente alle solite 9-10 orette di lavoro in uno stanzone senza finestre e discretamente rumoroso (compresi gli schiamazzi isterici di qualche collega), infine raduna le sue cosette, si mette il giubbotto e finalmente esce a riveder le stelle.
E nel tragitto fra il portone dell'ufficio e il parcheggio che vede, che incontra ? Una coppia di mezz'età (decisamente più età che mezza): lui con giacchino di pelle, camicia e cravatta, lei con un seno spropositato e un vestitino nero scollato fino alle ginocchia, tacchi vertiginosi, trucco visibile a 500 metri di distanza.
C'è un solo aggettivo che aiuta a definire simili visioni: improponibile.