venerdì 22 aprile 2005

Una vita a zig-zag

Non mi lamento. Però a volte mi incazzo. Sono nato in una famiglia modesta nella povera Italia del Dopoguerra. Erano gli anni in cui chi sapeva arrangiarsi ha fatto i soldi. I miei no. Mio nonno era morto di polmonite pochi mesi prima che la Penicillina diventasse un medicinale, lasciando ai due figli solo un mazzetto di Buoni del Tesoro: carta straccia. Mio padre aveva perso il lavoro allo scoppio della guerra e al termine non aveva grandi risorse per trovarne uno "buono". Mia madre era stata costretta a lasciare il suo lavoro di contabile in occasione della mia nascita (sorprendente, vero ? non così tanto nel 1954). Ho passato la mia infanzia nei quartieri poveri della Capitale. Ho potuto studiare (Liceo, Università) solo perché sono rimasto figlio unico. Ho cominciato a lavorare negli anni del boom dell'informatica (ma si chiamava già informatica ?): 1977-78. Non ho fondato nessuna società, non ho fatto i soldi, non ho mai piegato la testa di fronte agli stupidi e ai prepotenti, ho sopportato governi che mi hanno sottratto soldi e speranze. Dopo molti anni e con l'aiuto economico di mia madre sono riuscito a comprarmi 45mq di casa. Dopo altro tempo e con l'aiuto di mia suocera sono passato ad una casa di 75mq. Ho moglie e 3 figli. I nostri due stipendi bastano appena ad arrivare a fine mese. Non mi lamento, ma non sento la mancanza del videofonino.