venerdì 22 luglio 2005

Lo zainetto

Mercoledì pomeriggio: un caldo pomeriggio estivo, una metro affollata come sempre; sto seduto perché sono salito ad una delle prime fermate; entra gente, tanta gente; non sembrano "persone", solo "gente"; entra un gruppo: stranieri, certamente non turisti; donna sui trent'anni con neonato in braccio; figlia dodicenne con passeggino vuoto; donna cinquantenne con bambino di circa quattro anni; bambina di circa sei anni; mi alzo e faccio sedere la donna cinquantenne con bambino; l'altra donna trova posto di fronte; il viaggio si snoda caldo e sonnolento, fra i capricci dei bambini più piccoli, l'insofferenza di qualche passeggero, l'indifferenza dei più, della "gente"; il gruppo scende ad una delle ultime fermate; mi sposto di lato al sedile, ormai non ho più voglia di mettermi seduto, al capolinea devo scendere; buttando uno sguardo distratto, noto uno zainetto celeste proprio sotto al sedile da cui mi ero alzato e su cui era seduta la donna anziana; mi guardo intorno per capire se qualche passeggero lo abbia appoggiato là; troppo strano, infilato sotto al sedile .. penultima fermata; penso rapidamente se azionare il segnale di allarme e segnalare lo zainetto abbandonato al macchinista; se lo facessi, sarebbe il panico: la "gente" comincerebbe a fuggire all'impazzata su per le scale, magari qualcuno potrebbe farsi male; mi metto proprio davanti allo zainetto e aspetto che il treno riparta.

Ero là, quello zainetto quasi ai miei piedi. Non erano giorni da scherzarci tanto: di attentati, soprattutto in metro, e soprattutto in certe "città simbolo", ne erano stati fatti diversi.
Il treno era appena ripartito. Avrei potuto azionare il segnale d'allarme: il treno si sarebbe fermato, avrei potuto segnalare lo zainetto abbandonato, ci sarebbe stata l'evacuazione del treno e forse della stazione. Gente che fugge per la galleria, che si precipita su per le scale, gente colta da malore: un film già visto, tanti anni prima. Tutto sommato, se là dentro c'era una bomba - pensai - aveva fallito il suo scopo: eravamo ormai lontani dalle stazioni centrali, quelle in cui sale e scende tanta gente. Eravamo quasi arrivati al capolinea. Sicuramente sarà stato dimenticato, quello zainetto, non certo abbandonato di proposito. E se invece contenesse davvero una bomba inesplosa, il metodo migliore per farla esplodere è proprio cercare di muoverla. La galleria si snodava scura e informe. Le ruote gracchiavano contro le rotaie il loro canto monotono e greve. Ci fermammo poco prima del capolinea, come accadeva spesso: la linea era affollata di treni, e bisognava aspettare che si liberasse il binario di arrivo. Mi guardai intorno: poca gente distratta e stanca. Guardai di nuovo lo zainetto. Niente. Con un sobbalzo, il treno ripartì, a bassa velocità. Ciondolando rumorosamente sugli scambi, entrammo in stazione. Scesi, deciso a segnalare l'anomalo zainetto al macchinista, ma non feci in tempo. Le porte si richiusero dietro di me.
Erano passati appena cinque minuti. Appena un tratto di penna fra la vita e la morte. Allora immaginai l'altra scena. Con gli occhi di altri. Panico, sangue, buio e puzza di sangue bruciato, mista a fumo di plastica e ferro rovente. Sirene. Inutili soccorsi. Mia moglie che s'incazza perché arrivo sempre tardi. Mi chiama, ma "il numero non è per il momento raggiungibile". Più tardi, bambini che chiedono, piangono. Telefonate disperate. Vicini di casa a tentare di consolarla. Tante occasioni perdute. Ormai.

Arriviamo al capolinea senza "sorprese"; cinque lunghissimi minuti; prima che possa fare qualsiasi cosa, il treno chiude le porte e riparte verso il binario morto dove invertirà la corsa; salgo le scale a quattro a quattro e scavalco la piccola barriera che separa i passeggeri in entrata dalla fiumana di quelli in uscita; presso i tornelli un uomo della sicurezza sta fumando e parla coi controllori; gli dico che sul treno appena arrivato c'è uno zainetto abbandonato, spiegandogli dov'è; mi ringrazia; salgo l'ultima rampa di scale e vado alla fermata dell'autobus .. nessun problema, mercoledì sera, nessuna esplosione .. da qualche parte un ragazzo o un turista si starà chiedendo dove cavolo ha perso quello zainetto .. e la "gente" continua a viaggiare ..