mercoledì 30 novembre 2005
Troppo
quando soffro, se parlo d'amore,
e mi dicono "È troppo",
e mi dicono poi "Non lo merito" ...
mi vien voglia di fare un incendio
e bruciarle per sempre all'inferno.
lunedì 28 novembre 2005
il Malloppo
CZ - Niente, volevo sapere come va: non ti ho visto al lavoro questa settimana ...
BV - Solo un po' d'influenza ... forse l'aviaria (risatina) ... sai, i polli come me devono stare attenti ! (risate)
CZ - (risate) Ma va' a quel paese ! Non fare anche tu come quelli di A. ...
BV - Che altro è successo ? Lo sai che cosa penso ... non vale la pena ...
CZ - Ma niente ... sai quel gruppo di lavoro ... "Bukowski", te ne avevo parlato ...
BV - E allora ?
CZ - C'era una frasettina un po' troppo "fascista" per i miei gusti, e ho chiesto di uscirne: ne ho abbastanza di sentirmi il sangue che ribolle nelle vene per certe frasi ammiccanti verso le sciagurate gesta di due mentecatti che danno fuoco ad un barbone !
BV - Certo che voi italiani siete strani: fate la fila per andare a vedere che faccia fa una madre accusata di infanticidio, vi commuovete per un'adolescente che ammazza a coltellate non solo la madre, ma anche il fratellino, fate finta di indignarvi perché nessuno si accorge che una ragazza sta per essere violentata per strada, mentre strilla e cerca di attirare l'attenzione, insinuate sospetti di satanismo verso una disgraziata che prima è stata violentata, poi viene perseguitata dal suo violentatore e infine brutalmente ammazzata ! Una volta avevate qualche principio morale, magari un po' bigotto, ma spiegabile: ora mi sembra che abbiate perso la capacità di vergognarvi ... dal Grande Fratello in poi ...
CZ - Vedi, io penso che tutta questa orgia mediatica che si crea attorno a fatti di cronaca di per sé orrendi non faccia altro che sterilizzarci la capacità di avere un'opinione, di elaborare una morale, di ricordare che cos'è il senso di umanità, di civile convivenza, di amore verso i più deboli. Non servono sermoni per uscire da questo buio del cuore: basterebbe non trasportare quei fatti nell'immaginario collettivo. La cronaca di un giornale o di una TV, se condotta con professionalità, è utile per conoscere: ogni altro utilizzo "letterario" di queste umane sciagure assume senz'altro una valenza apologetica. Chi legge viene portato a minimizzare l'atrocità, viene subdolamente convinto ad "assolvere" senza che ci sia stata alcuna "condanna". Questo non fa bene neanche ai responsabili di quei gesti: qualcuno, 2000 anni, fa ci insegnò che perdonare presuppone il pentimento. Perdonare non vuol dire cancellare, dimenticare. Avere pietà vuol dire non vendicarsi, purché questo atteggiamento di non-vendetta venga capito dalle persone che "grazia" come un invito alla redenzione. Altrimenti è masochismo. Altrimenti è solo la "sindrome dello struzzo guardone": partecipare morbosamente allo "spettacolo" di sentimenti forti, ma poi quando arriva il momento di prendere posizione, di formare dentro di noi un'opinione personale cacciamo la testa sotto la sabbia, come se si trattasse di quisquilie.
BV - Lo sai che mi hai convinto ? Forse ci scriverò su qualcosa ... Ma non la pubblicherò in A.: potrebbero fraintendere e non voglio essere di nuovo maltrattato ...
CZ - Fammi sapere: lo sai che ti leggo sempre volentieri. Ora ti lascio, e scusami se mi sono un po' sfogato ... e ... curati l'influenza prima di tornare al lavoro, ché "tengo famiglia" (risate)
BV - Ok, tornerò perfettamente guarito. Ciao !
CZ - Ciao a presto (CLICK)
Questo "pezzo" è stato scritto "a quattro mani" da "czap" e "baroneverde" (un esule sudamericano che scrive versi in rima in italiano), che se ne assumono tutta la responsabilità, senza la minima intenzione di offendere nessuno, solo per un desiderio di esprimere le proprie opinioni personali in merito a fatti veri o inventati, aventi personaggi veri o inventati.
giovedì 24 novembre 2005
Soluzione Acida
Ioni idrogeno ... H+ H+
Ioni ossidrile ... OH- OH-
Ioni nitrici ... NO3- ...
Fluttuano nell'acqua
impazzando.
Un colore rossastro,
un fumo acre si leva:
ogni metallo è sciolto,
rimane soltanto l'oro.
Au.
mercoledì 23 novembre 2005
Violenza continua
L'ha uccisa per vendetta. Quando Deborah era appena una bambina, aveva poco più di dieci anni, lui la violentò e lei raccontò tutto ai carabinieri. Finì in galera per quella violenza e ci stette tre anni ma da allora giurò vendetta. Nell'archivio della stazione dei carabinieri di B. ci sono decine di denunce contro Emiliano. Deborah era terrorizzata dalle continue molestie di quell'uomo ma denunciarlo non è servito: ieri mattina, Emiliano l'ha attesa nel parcheggio della fabbrica dove Deborah lavorava da un anno. L'ha tamponata con un'auto e quando è scesa, l'ha accoltellata per sette volte.
Quando dico che la violenza non deve essere sottovalutata ... crea danni immediati, danni nascosti e resistenti al tempo, e infine danni definitivi e irrecuperabili.
E penso a una persona che ho conosciuto ... una delle tante vittime della violenza. Le mando un bacio, anche se lei non verrà mai a saperlo.
lunedì 21 novembre 2005
venerdì 18 novembre 2005
Watching you
Every breath you take | ogni respiro che fai |
Every move you make | ogni mossa che fai |
Every bond you break | ogni legame che rompi |
Every step you take | ogni passo che fai |
I’ll be watching you | io ti osserverò |
Every single day | ogni singola giornata |
Every word you say | ogni parola che dici |
Every game you play | ogni gioco a cui giochi |
Every night you stay | ogni notte che resti |
I’ll be watching you | io ti osserverò |
... | |
Every move you make | ogni mossa che fai |
Every vow you break | ogni promessa che rompi |
Every smile you fake | ogni sorriso che fingi |
Every claim you stake | ogni affermazione su cui scommetti |
I’ll be watching you | io ti osserverò |
Cattivella, e decisamente meglio in inglese !
martedì 15 novembre 2005
Ladri di sonno
Morire dormire; nulla più: - e con un sonno dirsi che poniamo fine al dolore e alle infinite miserie, naturale retaggio della carne, è soluzione da desiderare ardentemente.
Morire - dormire - forse sognare ...
(Shakespeare - Amleto)
Da parecchio tempo ormai non riesco a dormire quanto vorrei.
Non soffro d'insonnia: piuttosto, ci sono una serie di "circostanze" che mi rubano il sonno.
Comincia tutto la mattina: alle 6:20 suona la maledetta sveglia, ed è già tardi per tutto quello che mi aspetta. La giornata si snoda di corsa, incastrata fra pasticchetta-anti-ipertensione, colazione, scuola-delle-figlie, traffico, lavoro, traffico ... La sera bisogna pur farli mangiare, i figli, e mandar giù qualcosa, dopo la seconda pasticchetta-anti-ipertensione. Raramente la TV cattura il mio sguardo: non c'è motivo. Ma non posso trascinarmi a letto alle 22:00. Tutto in casa si agita spesso fino oltre le 23:30. Poi silenzio. Ma non è facile dormire: si cade addormentati. E subito dopo suona la sveglia.
lunedì 14 novembre 2005
Flashback
La circostanza geografica e l'interprete mi hanno fatto pensare ad un'amica, riaccompagnata a casa dopo averla fatta camminare troppo, in un bel pomeriggio insieme ...
Una giornata inizia bene, come piace a me.
Intreccerei fili di paglia
cercando di scalare
i castelli tuoi di pietra:
e invece resto qui,
ad intrecciar parole,
lasciando evaporar pensieri
e bei ricordi e nuvole ...
come quando fuori non c'è,
ma in un flashback ritorna
all'improvviso il sole.
sabato 12 novembre 2005
Contento
venerdì 11 novembre 2005
Lo Spettatore
Detto questo, e non mi sembra poco, aggiungo un'osservazione: la maggior parte delle religioni, la totalità di quelle che conosco, si pone il problema della morte dell'uomo: che cosa succede dopo la morte. In genere, le religioni pretendono di spiegare che c'è qualcosa, raccontano com'è fatto, e altre amenità. Però non conosco nessuna religione che affronti (lasciamo perdere le trattazioni complete e convincenti) il tema: dov'ero "io" prima di venire al mondo ? indipendentemente dal punto preciso in cui si pone l'istante della creazione del singolo "io" (ricordo le discussioni su embrioni, feti e quant'altro), mi sembra che le religioni non affrontino il tema del nostro "lontano passato" ... e mi chiedo: perchè ? non interessa ? magari potrebbe gettare lumi anche sul nostro "lontano futuro", sul "mondo dopo la morte" e così via ...
Fase tre: la mia attuale visione della (mia) vita: il Grande Nonsense. Chi sono "io", affacciato a queste 2 finestre-occhi (per semplificare), che credo di vedere "un mondo di fuori" ? Sono uno spettatore, appunto. Certo, posso interferire, applaudire, fischiare, chiedere che mi venga rimborsato il biglietto ... ma ... non riesco a comprendere chi mi parla di sogni e speranze ... è un problema mio ! sarà che ho preso diverse "mazzate" e delusioni (anche recentemente) ...
Un'amica mi ha detto l'altro giorno: "Vedrai, l'amore tornerà !"
Io pensavo: "Come fai ad esserne così sicura ? E poi, che me ne frega ?"
martedì 8 novembre 2005
L'ultima parola
Non voglio l'ultima parola, in questo discorso: sto perdendo quella stupida pretesa da bambino, che pesta i piedi e vuole averla vinta a tutti i costi. Vuoi dire o dimostrare che hai vinto tu, che hai ragione, che è tutta colpa mia ? Dimostrare a chi ? Meschinità !
Resto solo, mi dici: meglio solo che accompagnato da una che non mi guarda neanche.
E poi c'è tanta gente qui intorno, pure troppa ...
domenica 6 novembre 2005
Cattivo
E allora scoprirete che so essere cattivo, quando serve. Come ? Lo avete già scoperto ? Meglio: prima la finiamo, meglio è.
Dopo, sarò libero di ritornar me stesso.
giovedì 3 novembre 2005
Giovinezza, giovinezza ...
Indovinate un po' chi ha pronunciato le seguenti parole:
"un orizzonte che non dobbiamo precluderci, l'innalzamento dell'età pensionabile a 68 anni". "Non si tratta solo di lavoro in più - dice il premier - ma anche di vitalità e giovinezza. Credo che sia un orizzonte da non precluderci, ma al quale guardare per migliorare la condizione generale di benessere".
Sono sempre più ottimista, perché avevo indovinato: a me la pensione non la daranno mai !!!
mercoledì 2 novembre 2005
Deamicisiana
Però: non digerisco quegli scrittori che, al contrario, giocano la loro arte prendendo spunto da situazioni estremamente negative, fino al parossismo irreale (surreale ? si prendono troppo sul serio !). Ci metto insieme anche esponenenti di altre arti come il cinema: in particolare, la cosiddetta letteratura "pulp", "trash" e via discorreggiando (tanto per restare in ... clima).
Mi chiedo: a che serve "rimestare nella melma" di sentimenti, paure, psicosi che purtroppo affliggono molti esseri umani ? Mi sembra come se un chirurgo si compiacesse di osservare i tumori che si trova ad operare, come se si augurase di trovarne in giro sempre di più.
Sarà mica una "Legge di Mercato" ? Sospetto che certi autori vogliano far leva su alcuni bassi istinti "voyeuristici", tanto per "far cassetta" ... Altro che cultura !