giovedì 19 gennaio 2006
Potresti
Potresti ingannarmi. Potresti aver inventato la nostra storia, il tuo personaggio. Sei brava abbastanza, per farlo. Non abbastanza cattiva, mi sembra. Non temo questo scemo scenario: non studio a memoria il sillabario dei miei sentimenti, per poi recitarli a quei pochi spettatori presenti. Io credo, ti credo. Mi dici che credi in questa follia razionale, in questo nostro oggi star bene dimenticando il nostro star male di ieri. Ancora mi sembra un miracolo: o forse è davvero così. Lo so, a volte accadono, ma non pensavo di me: sono scettico. Un sogno nato da un nulla, insana scintilla che accende un fuoco che avvampa. Ti mordo piano la gamba. Follia della mia fantasia. Ridicolo questo mio grande donarmi, ridicolo fino a commuovere, lasciandoti priva di armi. Uccidimi, però fallo presto: potresti restare coinvolta lo stesso. Non posso difendermi: da te, non voglio. Mi sono buttato nel rogo da solo. Ma tu non lasciarmi bruciare da solo. Tu che hai le ali, alzati in volo: così ti vedrò dalla parte di sotto, restando incantato. Così sarai mia Regina, o Diavola, o Drago che incendia e che salva. Sarai quel timone che sterza la vita mia intera. Sarai Primavera, e poi Estate, dolcezza d'Autunno e brivido forte d'Inverno. Sarai dentro me per l'eterno.