giovedì 26 gennaio 2006

Psicopatologia della Vita Internettiana - Capitolo 2

Ma la cosa che più vale la pena di notare, secondo me, in questi rapporti virtuali, è che tutte le diverse sindromi pisicopatologiche da cui ciascuno, in grado più o meno acuto, più o meno elevato, è afflitto ... vengono fuori alla grande.

C'è l'esibizionista che si esibisce, quello/a col complesso di inferiorità che aggredisce gli altri cercando di strangolarli dopo averli attirati nelle sue spire, e poi ci sono tutti quelli affetti da varie turbe della sessualità, dal maniaco classico fai-da-te, al sado-maso, fino a quelli con gusti particolarissimi, che non si vergognano di dare sfogo in rete a comportamenti da cui nella vita reale si tengono ampiamente e prudentemente alla larga.

E parlo sia di uomini (per i quali certe perversioni sono considerate quasi accettabili) che di donne: anzi, secondo la mia esperienza, le donne in questo sono peggiori: più accanite, più cattive, in definitiva potenzialmente più pericolose. In parte sfruttano l'effetto-sorpresa, perché culturalmente siamo tutti ancora legati al modello della donna piuttosto ingenua, sprovveduta, innocente di fronte alle perversioni a sfondo sessuale. In parte sono trascinate da secoli di repressione di certe pulsioni, che quando vengono a galla si manifestano con particolare violenza e insistenza. In questo, la rete sembra assomigliare a certi ambienti di lavoro (sempre più diffusi) in cui episodi di "mobbing" al femminile (cioè attuati da donne nei confronti di colleghi uomini) si verificano con una certa frequenza ma soprattutto immancabilmente con quella cattiveria di cui si diceva.

(continua)