lunedì 8 agosto 2005

Chi non ha talento insegna

Mi piace ogni tanto "rubare" titoli e citazioni. Questa volta mi perdonerà Tiziano Ferro, un cantante-autore che stimo molto.


Dunque, torniamo al tema: io ho insegnato, sia nella Scuola propriamente detta, per breve tempo purtroppo, prima di essere risucchiato dalla logica produci-soldi dell'impiego privato, sia durante il mio lavoro più "tecnico". Quindi, di talento dovrei averne ben poco. Ma c'è di più: sono ufficilamente abilitato all'esecizio della Professione, e posso legalmente fregiarmi del titolo di "Professore" sul biglietto da visita. Un'altra botta decisiva alle mie già tenui speranze di custodire un qualche talento.


Mi piace scrivere, e questo ha ben poco a che vedere con la mia specializzazione di insegnante. Forse mi salvo. Quello che scrivo spesso non piace a chi si trova a leggermi. E questo è un altro segno positivo: quale grande scrittore è mai piaciuto ai suoi contemporanei ? Pecco di superbia. Anche i brocchi passano inosservati.


Potrei cercare il mio talento nelle arti visive. Escludo la scultura: mi terrorizza un blocco di pietra o di legno informe, che aspetta soltanto il mio scalpello per nascere e diventare opera d'arte ! Non mi piace sottrarre per ottenere, preferisco fare e dare. Mi resta la pittura: forte del fatto che a scuola ero assolutamente negato, forse anche a causa del mancinismo represso (erano altri tempi) e della miopia. In effetti, negli ultimi anni ho scoperto di saper disegnare decentemente: ma sono personaggi dei fumetti, inventati da me, per i bambini. Tratto semplice, soggetto unico. Mi atterrisce l'idea di dover immaginare una scena, con diversi personaggi, uno sfondo. E poi i colori: quali scegliere per le diverse parti ? Oddio, no ! Meglio che lo faccia chi lo sa fare bene davvero !


Ho tentato anche la strada della musica e del canto. Sono un bravo ascoltatore di musica, ho i miei gusti ma mi piace ascoltare qualsiasi genere di musica. Da giovane ho scritto qualche canzonetta. So cantare discretamente: dopo tutto due dei miei bisnonni furono un tenore e un soprano abbastanza noti, all'epoca.


Che altro resta ? La danza ? Naaaa ! C'è stato un periodo in cui mi piaceva andare in discoteca, subito dopo aver lasciato una ragazza che si arrabbiava perché a me non piaceva ballare. Per me fu una ripicca, non certo una passione.


Il Teatro mi affascina. Per puro caso, ho seguito anni fa un corso di recitazione. Subito dopo, mettemmo su un gruppo amatoriale, cercando di portare in scena alcuni classici, fra cui Beckett. Presunzione da dilettanti. Però fu divertente. Il gruppo si sciolse prima della prima, a causa di dissapori sentimentali fra il "regista" e la "protagonista".


Alla fine, resterò col desiderio di mostrare un talento che non mi appartiene in nessun campo. Potrei tentare con la coltivazione delle rose, chissà.