venerdì 5 agosto 2005

Sogno Vegetale

Passano i minuti, passano le ore, passano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni.


Vedo come andrà a finire: i figli grandi, coi loro problemi ancor più grandi, a cui nessun genitore potrà porre rimedio; le pieghe della bocca, la mia, ormai fossilizzate su un impercettibile inamovibile triste ruga, gli occhi a fissare un punto troppo lontano o forse troppo vicino.


Cercherò di non fare bilanci, non più. Potrei impazzire. Mi accontenterò ? Vivrò alla giornata ? Sapessi farlo ! Magari imparerò. No, non cambierò una virgola di me stesso. Non serve.


Scriverò: almeno quello mi è rimasto. Chissà per quanto: potrei anche diventare cieco, in là negli anni. Vedrei solo dentro me stesso, e sarebbe un paradiso, un'oasi. Potessi diventare anche sordo ! Lascerei là fuori gli urli di un mondo che non mi appartiene, a cui non piaccio !


Sogno di diventare vegetale, e sono troppo animale.