Io sto bene. Certo: respiro. Certo: niente infarto, finora. Niente guerra, niente fame, casa calda (insomma ...), musica, computer. Io sto bene.
Dal nulla son venuto, qui per dimostrare nulla. Un fastidioso scherzo, pesce d'aprile mai del tutto entrato al mondo: non c'era la garanzia, né il libretto d'istruzioni, per quello.
Non sono ricattabile, perché non ho nulla da perdere. Né da vincere. Ho già vinto: me stesso, la mia vita, questo nulla effimero, il disturbo che vi reco, e tutto il resto. Mio, mio, mio. Io sto bene con me stesso. Quanti di voi possono dire, sinceramente, lo stesso ?
Io sto bene.
giovedì 30 novembre 2006
mercoledì 29 novembre 2006
Fincipit
(A.Manzoni)
Quel ramo del Lago di Como ...
si era staccato dall'albero
ed era caduto in acqua.
(C.Collodi)
C'era una volta un pezzo di legno ...
l'ho messo nel camino
e ora non c'è più.
Quel ramo del Lago di Como ...
si era staccato dall'albero
ed era caduto in acqua.
(C.Collodi)
C'era una volta un pezzo di legno ...
l'ho messo nel camino
e ora non c'è più.
venerdì 24 novembre 2006
Homo homini lupus
La natura è crudele, a volte,
ma gli esseri umani sanno esserlo di più,
molto di più.
Gli uni contro gli altri.
ma gli esseri umani sanno esserlo di più,
molto di più.
Gli uni contro gli altri.
martedì 21 novembre 2006
In mia assenza
In mia assenza,
nella tua sempre presente
assenza
viviamo, o forse
sopravviviamo
noi che sappiamo
esattamente
ciò che siamo
anche quando
non comunichiamo
soprattutto quando
non comunichiamo.
Chissà se mi capisci,
chissà se forse mi leggi,
tu che mi leggi dentro
e dentro mi scrivi, tu.
nella tua sempre presente
assenza
viviamo, o forse
sopravviviamo
noi che sappiamo
esattamente
ciò che siamo
anche quando
non comunichiamo
soprattutto quando
non comunichiamo.
Chissà se mi capisci,
chissà se forse mi leggi,
tu che mi leggi dentro
e dentro mi scrivi, tu.
venerdì 17 novembre 2006
Lo sciacquone
La vita è un cesso sporco, in cui galleggiano gli stronzi.
Poi arriva lo sciacquone a cancellarci tutti, e tutti ugualmente ci fa scomparire nella fogna del nulla.
Poi arriva lo sciacquone a cancellarci tutti, e tutti ugualmente ci fa scomparire nella fogna del nulla.
mercoledì 15 novembre 2006
Ma che succede ?
Sono qui, sono qui ! Eccheddiamine ! uno non può più neanche assentarsi per un po', che subito lo danno per morto - non fa il gesto di toccarsi, ma lo immagina. Poi china lo sguardo e riprende a borbottare fra sé e sé.
Certo, ma chi voglio imbrogliare ? Non riesco più a scrivere come una volta, come mi piaceva e ancora mi piacerebbe fare. L'ispirazione ? No, quella non manca. La concentrazione, forse sì. Ma soprattutto la "privacy". Tutto quel sentirsi continuamente gli sguardi addosso, occhiate indiscrete di chi magari pensa che sto "chattando" ... insomma, anche per scrivere un post da quattro righe ci vuole un angolino, nella mente, senza interferenze, disturbi, rumori fuori scena che portano fuori tema. Figuriamoci poi se uno vuole scrivere qualcosa di più articolato, se ti arriva l'urgenza di sputare fuori proprio quelle parole, rileggerle, là, nero su bianco, magari rimasticarle, limarle, oppure semplicemente provare a recitarle per "sentire" come sono riuscite, che sapore hanno sulla punta della lingua: fanno tremare il cuore, alzano il velo di polvere che si era posata intorno all'anima, possono forse essere condivise e sentite anche da altri ...
No, tutto questo, in quest'inferno in cui da un po' di tempo passo gran parte della mia giornata, è praticamente impossibile.
Forse scoppio. Magari m'intristisco dentro, semplicemente - chiude la finestra del browser, subito dopo aver salvato il post. Sguardo assente.
Certo, ma chi voglio imbrogliare ? Non riesco più a scrivere come una volta, come mi piaceva e ancora mi piacerebbe fare. L'ispirazione ? No, quella non manca. La concentrazione, forse sì. Ma soprattutto la "privacy". Tutto quel sentirsi continuamente gli sguardi addosso, occhiate indiscrete di chi magari pensa che sto "chattando" ... insomma, anche per scrivere un post da quattro righe ci vuole un angolino, nella mente, senza interferenze, disturbi, rumori fuori scena che portano fuori tema. Figuriamoci poi se uno vuole scrivere qualcosa di più articolato, se ti arriva l'urgenza di sputare fuori proprio quelle parole, rileggerle, là, nero su bianco, magari rimasticarle, limarle, oppure semplicemente provare a recitarle per "sentire" come sono riuscite, che sapore hanno sulla punta della lingua: fanno tremare il cuore, alzano il velo di polvere che si era posata intorno all'anima, possono forse essere condivise e sentite anche da altri ...
No, tutto questo, in quest'inferno in cui da un po' di tempo passo gran parte della mia giornata, è praticamente impossibile.
Forse scoppio. Magari m'intristisco dentro, semplicemente - chiude la finestra del browser, subito dopo aver salvato il post. Sguardo assente.
giovedì 9 novembre 2006
Silenzio-Assenza
Mi mancano i miei post.
Ora mi scrivo un messaggio privato per chiedermi come mai non scrivo più sul Blog come una volta.
Forse è meglio se mi mando un'email: casomai avessi perso il vizio di aprire Splinder.
Ora mi scrivo un messaggio privato per chiedermi come mai non scrivo più sul Blog come una volta.
Forse è meglio se mi mando un'email: casomai avessi perso il vizio di aprire Splinder.
martedì 7 novembre 2006
Un giorno qualsiasi
Era un giorno qualsiasi. Avevamo organizzato tutto per rimanere nell'ombra. Non ricordo come ero vestito. Lei elegante, ma niente che ricordasse l'occasione. La villa comunale era piena di gente: alcuni erano là per motivi analoghi al nostro, altri avevano portato i bambini a giocare, qualcuno era stato spinto da curiosità.
Salimmo il grande scalone, fino al primo piano. Il Segretario ci mise in fila con gli altri. Finalmente arrivò il nostro turno: poche parole di rito, poi qualche battuta per stemperare la tensione. Il funzionario comunale era un tipo simpatico, capelli bianchi, leggermente calvo.
Uscimmo nel parco e ci sembrò di respirare aria nuova. Perfino un po' fresca. Alcuni bambini corsero verso di noi, ci parve che fossero stati "spinti" dalle mamme e nonne che li accompagnavano.
Andammo a mangiare in un ristorante in centro, appositamente prenotato per sei: noi due, i suoi, i miei. Nessuno dei camerieri comprese il motivo per cui eravamo lì a pranzo: poteva sembrare un normale pranzo fra parenti, se non fosse stato per il giorno feriale (credo fosse un lunedì), che rendeva l'atmosfera un po' surreale.
Non ricordo neanche bene come ci lasciammo, coi genitori che avrebbero forse voluto una giornata più emozionante. Tornammo nella nostra casetta, poco convinti di essere diventati marito e moglie.
Era il mio primo matrimonio, che sarebbe finito quattro anni più tardi, col più classico dei divorzi.
Salimmo il grande scalone, fino al primo piano. Il Segretario ci mise in fila con gli altri. Finalmente arrivò il nostro turno: poche parole di rito, poi qualche battuta per stemperare la tensione. Il funzionario comunale era un tipo simpatico, capelli bianchi, leggermente calvo.
Uscimmo nel parco e ci sembrò di respirare aria nuova. Perfino un po' fresca. Alcuni bambini corsero verso di noi, ci parve che fossero stati "spinti" dalle mamme e nonne che li accompagnavano.
Andammo a mangiare in un ristorante in centro, appositamente prenotato per sei: noi due, i suoi, i miei. Nessuno dei camerieri comprese il motivo per cui eravamo lì a pranzo: poteva sembrare un normale pranzo fra parenti, se non fosse stato per il giorno feriale (credo fosse un lunedì), che rendeva l'atmosfera un po' surreale.
Non ricordo neanche bene come ci lasciammo, coi genitori che avrebbero forse voluto una giornata più emozionante. Tornammo nella nostra casetta, poco convinti di essere diventati marito e moglie.
Era il mio primo matrimonio, che sarebbe finito quattro anni più tardi, col più classico dei divorzi.
sabato 4 novembre 2006
Voci dall'Oltretomba
Però. Non si sta poi tanto male in questo "Regno dei Morti". Credevo peggio. Invece guarda: ho il mio Blog, scrivo quello che mi pare e quando mi pare, senza che nessuno venga a dirmi "non va bene", solo perché magari si è svegliato storto o deve "vendere numeri" ad un editore di passaggio.
Amici, oh quanti ne ho conosciuti qui ! Più e meglio di quanti ne avessi conosciuti quando ero "vivo". Almeno questi non ti chiamano dopocena per chiederti inutili ammutinamenti. Nessuno, o quasi, qui si conosce per immagini o di persona. Siamo altrettanti fantasmi. Invisibili, ubiqui, strani, lunatici, a volte ambigui. Ma sinceri. Nessuno di noi rinuncerebbe neanche a un pezzettino di sé stesso, del personaggio che siamo, ciascuno nel bene e nel male. Non ci sono guerre. Qualche sprazzo d'invidia sì, dichiarata. Ci si frequenta liberamente, ci si abbandona senza drammi. Ci si ritrova magari dopo anni con una risata, intorno a contenuti che interessano entrambi.
Per essere un Oltretomba, un Regno dei Morti, direi che somiglia molto al Paradiso. Il paradiso della vanità di scrivere. E di farsi leggere da chi vuole. Senza aspettarsi nulla e senza imporre nulla a nessuno.
E soprattutto con la possibilità di cancellare (che soddisfazione !) quei maleducati che saltano fuori un giorno dichiarandoti "morto". Mica ci sono Lagnelle e Skissi qui. Pace all'anima loro là dove si trovano.
Amici, oh quanti ne ho conosciuti qui ! Più e meglio di quanti ne avessi conosciuti quando ero "vivo". Almeno questi non ti chiamano dopocena per chiederti inutili ammutinamenti. Nessuno, o quasi, qui si conosce per immagini o di persona. Siamo altrettanti fantasmi. Invisibili, ubiqui, strani, lunatici, a volte ambigui. Ma sinceri. Nessuno di noi rinuncerebbe neanche a un pezzettino di sé stesso, del personaggio che siamo, ciascuno nel bene e nel male. Non ci sono guerre. Qualche sprazzo d'invidia sì, dichiarata. Ci si frequenta liberamente, ci si abbandona senza drammi. Ci si ritrova magari dopo anni con una risata, intorno a contenuti che interessano entrambi.
Per essere un Oltretomba, un Regno dei Morti, direi che somiglia molto al Paradiso. Il paradiso della vanità di scrivere. E di farsi leggere da chi vuole. Senza aspettarsi nulla e senza imporre nulla a nessuno.
E soprattutto con la possibilità di cancellare (che soddisfazione !) quei maleducati che saltano fuori un giorno dichiarandoti "morto". Mica ci sono Lagnelle e Skissi qui. Pace all'anima loro là dove si trovano.
venerdì 3 novembre 2006
A ricordarci
Il freddo è arrivato a ricordarci che siamo in autunno, che bisogna fare il "cambio di stagione", noi che di "stagioni" ne abbiamo viste diverse ...
Ognuno chiuso dentro il suo giubbotto, dentro casa, sotto le coperte ... aspettando un'altra primavera, specie dentro al cuore, che non arriverà.
Ognuno chiuso dentro il suo giubbotto, dentro casa, sotto le coperte ... aspettando un'altra primavera, specie dentro al cuore, che non arriverà.
giovedì 2 novembre 2006
Sfocato
Guardo davanti, e vedo un po' sfocato: avrò messo gli occhiali "da vicino".
Distratto, sì, lo sono sempre stato. Ora di più.
Distratto, sì, lo sono sempre stato. Ora di più.
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