giovedì 30 marzo 2006

Giradischi




Mi capita raramente di essere triste, di quella tristezza profonda che assomiglia a un pozzo senza fondo, che risucchia nel buio ogni cosa, che spegne e che azzittisce.

Come un giradischi a cui viene staccata la spina: un vecchio giradischi, continua per inerzia, sobbalza, finché arreso si ferma.

Note che restano nell'aria per un po': infine si spengono, e resta il rimpianto.

Oggi mi sento triste così, come quel giradischi.