Vorrei non dovermi affezionare alla lampadina fulminata perchè quando sono entrata in casa era funzionante e quindi il fatto che si sia fulminata testimonia il mio passaggio, il mio utilizzo, il mio vivere quel posto ...
Mi chiedi se sei strana. Come posso dirti che sei strana, io che sono assai più strano di te ? Io che da quando avevo dieci anni mi sforzo di farmi guardare dai bambini nelle carrozzine e in braccio alle madri affinché un qualche ricordo di me sopravviva, con la speranza che il mio passaggio non venga disperso al vento come lo saranno le mie ceneri ? Io che sono capace di innamorarmi di una persona senza averla incontrata, di una persona prima che di una donna ! Io che ancora mi illudo di trovare l'amore, quello vero, quello che unisce due anime, quello che fa attrarre due corpi perché le anime si servono dei corpi, e non viceversa !
Mi chiedi se sei strana: io sono orgoglioso di essere strano ! Io sono stato spesso incompreso e continuerò ad esserlo. Io non ho capito che cos'è la vita, e me ne vanto di fronte a chi dice di averlo capito ! Io che non volevo figli e che ora li amo sopra ogni cosa, io che vorrei sapere che una nuova vita cresce dentro di te, e non come scusa per facili e banali proposte indecenti ! Io che continuo a dire "io" sembrando egocentrico. Sono l'unica certezza che ho, me stesso. Tutto il resto del mondo è bello, è crudele, è tenero a sua insaputa. C'è una sola esistenza, e abbiamo il dovere morale di riempirla di coscienza. Pensieri, emozioni, poesia: la forza creatrice che ci fa essere vivi, la parola che si scrive attraverso di noi. Questa stranezza io vivo e forse anche tu vivi.
Se un giorno mi rivedrai nel vetro opaco di quella lampadina fulminata, sarò io, e ti dirò: "Mi hai acceso, io non dimentico: e tu non dimenticare quella luce che grazie a te è vissuta in me".