giovedì 2 febbraio 2006

Non è mai troppo tardi ?

Buongiorno, Maestro Alberto Manzi ! Si ricorda di me ? Sono quel bambinetto che guardava le Sue trasmissioni in bianco e nero, subito dopo la "TV dei Ragazzi", sul televisore della mia amichetta Mara perché noi non avevamo televisore in casa ? Ecco, sono quello lì. "Non è mai troppo tardi" si intitolava la Sua trasmissione. Cercava di dare un minimo di istruzione di base a distanza a quei milioni di italiani che allora erano ancora semi-analfabeti. Altri tempi.

Quel titolo mi è rimasto dentro. Io che ho sempre avuto l'impressione di arrivare "troppo tardi" a tutti gli appuntamenti della mia vita. L'unico a cui sono arrivato presto, forse fin troppo presto, è la scuola. Convinto dal mio Maestro (Falcone, si chiamava) a "saltare" la quinta elementare, alla fine della quarta sostenni gli esami e passai alle medie. Perdendo quei pochi amici che avevo faticosamente trovato in quei quattro anni. Ma per tutto il resto, sono arrivato tardi. La prima ragazza la trovai verso i quindici/sedici anni: Marina. Fu bello, ma durò poco. Il primo rapporto sessuale "completo" verso i ventuno. Con una ragazza che amavo ma il cui sentimento non ho mai capito di che specie fosse, tanto era sbilanciato verso il sesso. Anche nel mondo del lavoro entrai piuttosto tardi, dopo essermi laureato e aver "perso" un anno per il servizio militare, allora strettamente obbligatorio: l'obbiettore di coscienza riuscivano a farlo solo i super-raccomandati.

Anche all'appuntamento con quello che mi sembrò l'amore della mia vita arrivai tardi: a 33 anni suonati conobbi una specie di angelo, che mi coinvolse nella costruzione di una famiglia. E non sapevo che cosa volesse dire, costruire una famiglia. Della mia famiglia di origine ero stato partecipe, sì, ma in maniera distratta e passiva, infantile. All'esperienza della paternità arrivai (scommettiamo ?) tarduccio: il primo figlio a 40 anni, poi altri due.

Che altro appuntamento mi resta per arrivarci in ritardo ? Ah, sì ! L'Amore, magari stavolta quello vero, con una donna che mi sappia capire, a cui piaccio io e non l'immagine (falsa) che si è fatta di me: una donna che ami il mio modo di amarla. Ecco, vede Maestro, sono arrivato tardi anche stavolta: speriamo che non diventi "troppo tardi", perché non vorrei darLe questa delusione.

Grazie Maestro Manzi, per tutto quello che mi ha dato, e perdoni l'ardire di averLa disturbata.